sabato, 14 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeEconomiaModena, elezioni amministrative 2024: le proposte delle Associazioni di categoria ai futuri...





Modena, elezioni amministrative 2024: le proposte delle Associazioni di categoria ai futuri Amministratori comunali

Confcommercio, Cna, Confesercenti, Lapam: “Piccole e medie imprese del commercio, dell’artigianato, del turismo e mondo delle professioni tornino al centro dell’agenda politica delle prossime Amministrazioni Comunali”

“In un contesto economico che continua ad essere complicato – premettono Confcommercio, Cna, Confesercenti e Lapam – le micro, piccole e medie imprese del commercio, dell’artigianato, del turismo e il mondo delle professioni devono tornare pienamente al centro dell’agenda politica delle Amministrazioni Comunali”.

“In vista dell’appuntamento elettorale in 32 Comuni modenesi – prosegue la nota delle quattro Associazioni – abbiamo messo a punto una road map che a nostro avviso dovrà caratterizzare l’azione dei futuri amministratori ed essere terreno di vero e proficuo confronto con i cosiddetti corpi intermedi, nell’ottica di continuare ad alimentare il benessere diffuso nei nostri territori”.

“La nostra piattaforma – affermano Lapam, Confesercenti, Cna, Confcommercio – tratta una serie di prioritarie materie: dal fisco alla rigenerazione urbana fondata sulle attività di vicinato, passando per la sicurezza, il sistema degli appalti, il governo delle aree produttive, le infrastrutture, il turismo, sono tante le proposte che mettiamo sul tavolo”.

“Sul fisco – prosegue la nota – chiediamo di congelare ogni ipotesi di aumento: sulla TARI le imprese vanno premiate perché ormai differenziano il 100%; il canone unico va poi tagliato per continuare a rendere vive le nostre strade grazie ai dehor, mentre va azzerato per il commercio ambulante, in profonda crisi; rispetto all’IMU, l’aliquota va ridotta ai proprietari di locali/laboratori a fronte di un congruo abbassamento dei canoni di affitto e va introdotta una distinzione per gli immobili strumentali utilizzati dai proprietari per esercitarvi un’attività; nei Comuni dove è stata introdotta la tassa di soggiorno, chiediamo inoltre che i relativi incassi siano destinati a progetti di promozione e non a tappare le buche delle strade”.

“Ormai – incalzano le quattro Associazioni – non c’è convegno e analisi sui temi dello sviluppo in cui non si faccia riferimento al fatto che le piccole attività commerciali e le botteghe sono un elemento imprescindibile di qualità e sicurezza urbana: bisogna passare, seppur con un ritardo di almeno 15 anni, dalle parole ai fatti perché, utilizzando al meglio strumenti come i PUG, il PNRR e la nuova legge regionale sull’economia urbana, nei centri storici e nelle periferie delle nostre città prendano piede progetti organici, condivisi con le nostre Associazioni, di riqualificazione urbana e rivivificazione commerciale e di contrasto a degrado, illegalità e desertificazione in atto in tanti nostri Comuni”.

“La barra va tenuta dritta – esortano Cna, Confcommercio, Confesercenti e Lapam – sulla salvaguardia della vocazione manifatturiera del nostro territorio: sono necessari interventi di manutenzione nelle aree PIP esistenti e serve mettere in campo, con il concorso di enti come il Consorzio Aree Produttive e l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, azioni tese a trasferire conoscenze e progettualità a favore della costruzione di un ecosistema produttivo improntato a criteri di sostenibilità ambientale e sociale”.

“Continuiamo poi a ritenere – si legge nella nota – che in materia di appalti vada garantita una “filiera corta”, ricorrendo sempre più all’istituzione dell’elenco fornitori per le gare cosiddette  “sottosoglia”, che apre le porte degli appalti anche alle piccole imprese del territorio. Una procedura che da un lato preserva un principio di rotazione nella massima trasparenza, oltre alla possibilità di compiere una valutazione preventiva, su base qualitativa, delle capacità tecnico/organizzative dell’impresa richiedente e dall’altro riconosce appunto il ruolo fondamentale delle micro e piccole imprese del territorio”.

“Un altro tema che ci sta a cuore – si legge nella nota –  è quello delle politiche abitative, che devono saper dare risposte alla domanda di alloggio da parte di lavoratori e delle loro famiglie e da parte degli studenti: i nuovi interventi residenziali di riconversione o rigenerazione urbana, previsti nei PUG comunali e nei regolamenti edilizi, è opportuno prevedano incentivi all’edilizia privata e sociale finalizzata a soddisfare le suddette esigenze”.

“Le nostre imprese – lo diciamo da troppi anni – hanno urgente bisogno di infrastrutture adeguate oltre che meglio manutenute: su opere come la Bretella autostradale Campogalliano/Sassuolo, la Cispadana e il completamento della Pedemontana, le nostre aziende hanno esaurito la pazienza”.

“Ma da tempo il sistema economico, cosi come la cittadinanza – dichiarano le quattro Associazioni – reclama anche maggiori condizioni di sicurezza: servono fermezza, più presidio del territorio, il definitivo passaggio di fascia della Questura, ma urge garantire la certezza della pena; senza severità nell’azione giudiziaria e un funzionamento efficace della macchina della giustizia, il senso e la pratica della sostanziale impunità che ne derivano, fanno da ulteriore volano alla diffusione della criminalità e dell’illegalità”.

“Crediamo infine – conclude la nota – che il buon lavoro fatto in questi anni perché Modena e provincia si affermino sempre più sui mercati internazionali del turismo, vada proseguito e rafforzato: non solo c’è bisogno che i bilanci comunali  individuino risorse ad hoc destinate al turismo, ma va fatto soprattutto un salto di qualità culturale perché gli enti locali facciano squadra superando i campanilismi, che non fanno crescere il nostro territorio sotto il profilo promozionale e rispetto alla qualità dei servizi e delle opportunità messi a disposizione dei turisti”.

















Ultime notizie