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Trasporto merci, l’Emilia-Romagna punta sulla ferrovia per ridurre l’inquinamento e rafforzare la sicurezza viaria

Pronto un bando da 6,4 milioni di euro per incentivare il trasporto su ferro nel triennio 2023-25 e spostare i camion dalle strade

Il trasporto delle merci? L’Emilia-Romagna sceglie la ferrovia perché più ecologica e sostenibile. E la Regione mette a disposizione, con un bando di prossima pubblicazione, 6,4 milioni di euro, di cui il 10 percento sarà riservato anche al trasporto fluviale e fluviomarittimo. Fondi indirizzati agli operatori del trasporto multimodale e alle aziende logistiche per il triennio 2023-25 con l’obiettivo di spostare sempre più camion dalle strade.

Per comprendere i vantaggi del ferro sulla gomma basta leggere i numeri: trasportare merci su gomma ha un costo esterno 21 volte più elevato rispetto al trasporto ferroviario e provoca un consumo di energia primaria di 2,5 volte superiore al trasporto su ferro, a parità di tonnellate movimentate.

E i benefici ambientali ottenuti dal 2009 a oggi spostando le merci dalla gomma al ferro, si possono riassumere in un risparmio di emissioni di 220mila tonnellate di CO2 equivalenti e oltre 30mila chilogrammi di PM, particelle di polvere, che rimangono sospese nell’aria e sono dannose quando inalate.

Con questo nuovo bando la Regione prevede di spostare dalle strade alla ferrovia oltre 4,8 milioni (4.848.000) di tonnellate di merci pari a circa 173mila veicoli diesel pesanti da 28 tonnellate Euro 5 con un risparmio di emissioni di circa 37mila tonnellate di CO2 equivalenti e 1.900 chilogrammi di PM in tre anni (calcolati sulla base di un modello previsionale europeo).

“Siamo sempre più determinati a incentivare soluzioni eco-sostenibili per il trasporto delle merci- affermano la vicepresidente con delega alla Transizione ecologica e contrasto al cambiamento climatico, Irene Priolo, e l’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Andrea Corsini- per contribuire con ogni mezzo alla riduzione dell’inquinamento nella nostra regione, ma anche per promuovere un sistema economicamente vantaggioso per le imprese. L’obiettivo, in linea con il Patto per il Lavoro e per il Clima, è infatti quello di tenere in equilibrio crescita e ambiente in ogni azione o provvedimento regionale. Siamo convinti- chiudono- che attraverso questo bando potremo non solo contribuire a sostenere un comparto importante della nostra economia, ma anche a promuovere e diffondere buone pratiche per l’intero territorio emiliano-romagnolo”.

Il bando regionale per il sostegno all’incremento del traffico merci con modalità ‘green’, che sarà pubblicato nei prossimi giorni, prevede la realizzazione di servizi aggiuntivi che, trasferendo quote di traffico merci dalla modalità stradale alla modalità ferroviaria, e in piccola parte a quella fluviale e fluviomarittima, consentiranno quindi da un lato di proseguire nelle politiche di riduzione dell’inquinamento ambientale e dall’altro di rafforzare la sicurezza della circolazione.

 

La situazione attuale

Il 2021 ha visto una sostanziale ripresa delle merci trasportate che si sono attestate sui 21,5 milioni di tonnellate dopo il forte calo indotto dalla pandemia da Covid che aveva registrato una movimentazione di circa 17,7 milioni di tonnellate.

Lo scenario futuro, in considerazione dall’attuale crisi generata dall’aggressione della Russia nei confronti della Repubblica Ucraina, presenta grande incertezza e potrà colpire la ripresa portando ad uno stallo quantificabile in circa 19 milioni di tonnellate trasportate. Proprio per questo la Regione ha deciso di sostenere lo sviluppo del trasporto merci su ferro.

 

Il bando

La Regione mette a disposizione 6,4 milioni di euro di cui il 10 percento è destinato al trasporto fluviale e fluviomarittimo.

Gli incentivi saranno su base chilometrica, fino a un massimo di 120 km, solo se percorsi nel territorio regionale, al fine di promuovere il trasporto ferroviario di corto raggio nel proprio territorio.

I beneficiari diretti sono le imprese logistiche e gli operatori del trasporto multimodale anche in forma consorziata o cooperativa, regolarmente costituiti e con sede legale in uno degli Stati membri dell’Ue, nonché le imprese con sede legale nei Paesi che fanno parte dello Spazio economico europeo (SEE) e/o dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA).

L’importo massimo del contributo annuale che può essere assegnato ad ogni impresa beneficiaria, per tutti i servizi ammessi a contributo, è di 180mila euro per il ferroviario, mentre per il fluviale e fluviomarittimo è di 200mila euro nell’arco del triennio.

Il contributo è calcolato sulla base del “Manuale sui costi esterni del trasporto” della Commissione Europea del 2019 pari a 0,011 euro per tonnellata al chilometro.

Non è ammesso il cumulo con altri incentivi basati sul risparmio di costi esterni che hanno come limite il 50% dei costi ammissibili e il 30% del costo totale del trasporto, quali il “ferrobonus” nazionale, per i 120 chilometri nel territorio regionale, fermo restando che non costituisce cumulo la presenza di altri contributi pubblici per i chilometri restanti del tragitto, eccedenti i 120 km o fuori dal territorio regionale.

I contributi sono concessi sulla base di una graduatoria che terrà conto della valutazione delle caratteristiche dei servizi proposti e secondo i criteri stabiliti per la selezione.

Avranno priorità i servizi di corto raggio con maggiore percorrenza nel territorio regionale, i collegamenti retroportuali e la maggiore quantità di tonnellate o maggior frequenza dei treni. Prioritarie anche le connessioni con la zona logistica semplificata (ZLS-ER) in via di costituzione.

















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