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Grande successo a Modena degli screening gratuiti per la prevenzione dei tumori della testa e del collo

113 pazienti hanno partecipato all’iniziativa, 37 sono stati inviati a un percorso di approfondimento

Claudio Dugoni con le dottoresse Sara Valerini e Gaia Federici dell’ORL

Grande successo per l’edizione modenese della Make Sense Campaign, organizzata mercoledì 21 e giovedì 22 dai professionisti della S.C. di Otorinolaringoiatria e del PDTA Testa-Collo, insieme alla LILT di Modena e a La Nostra Voce. Sono stati 113, infatti, i cittadini che hanno partecipato alle visite effettuate nel camper della LILT davanti all’ingresso 2 del Policlinico di Modena. Di questi, 37 sono stati avviati a un approfondimento diagnostico per lesioni sospette.

“Questo ottimo risultato – spiega il Direttore Generale Claudio Vagninida un lato dà la misura del successo dell’iniziativa, dall’altro costituisce un significativo campanello d’allarme, sull’importanza della prevenzione che consente di intercettare la malattia nei suoi primi stadi e, quindi a migliorare la prognosi. Desidero ringraziare tutti i professionisti e i volontari”.

Sono state valutate 113 persone, di cui 65 donne e 48 uomini. Dei pazienti valutati, 37 sono stati inviati ad approfondimenti di cui 2 d’urgenza per sospetta neoplasia del cavo orale, altri per approfondimento non urgente. Le questioni urgenti sono state gestite con presa in carico “diretta” da parte del medico ORL mentre per quelle differibili sono state fatte le prescrizioni dal medico ORL, senza demandare al Medico di Medicina Generale.

Non abbiamo mai riscontrato una adesione così alta e mai si sono verificati tanti invii in reparto – ha commentato il Presidente delle Associazioni Claudio Dugonitanto che non è stato possibile soddisfare tutte le richieste. Il messaggio sull’importanza della prevenzione penso sia quindi passato. Credo che questo risultato derivi anche dal periodo pandemico che ci siamo lasciati alle spalle. Tantissime persone, infatti, ci hanno ringraziato per il servizio che abbiamo offerto, in quanto è stato difficile in questi ultimi anni accedere alle visite specialistiche. A questo proposito è utile ricordare che questo tipo di iniziativa serve a promuovere la prevenzione e quindi l’attenzione ai sintomi, per una specifica grave patologia. È capitato che qualche cittadino si sia rivolto al camper chiedendo visite che otorinolaringoiatriche di controllo che, ovviamente, non è stato possibile fornire per non togliere spazio ai pazienti davvero interessati allo screening”.

“Al 31% dei pazienti che si sono rivolti al camper è stato prescritto un controllo specialistico – ha spiegato il prof. Daniele Marchioni, Direttore dell’ORL dell’AOU di Modena – mentre nell’1,8% abbiamo rilevato lesioni sospette che hanno necessitato una presa in carico urgente. Si tratte di percentuali significative, in linea con la casistica nazionale. È importante ricordare i sintomi ai quali occorre prestare attenzione: dolore alla lingua, ulcere che non guariscono e/o macchie rosse o bianche in bocca; dolore alla gola; raucedine persistente; dolore e/o difficoltà a deglutire; gonfiore del collo; naso chiuso da un lato e/o perdita di sangue dal naso. Se è presente anche solo uno di questi sintomi per tre settimane o più, è necessario rivolgersi al medico.”

Con il termine “tumori della testa e del collo” si intendono i tumori che originano dalle cellule di organi quali: bocca, laringe, faringe, cavità nasali e paranasali, ghiandole salivari. È il settimo cancro più comune in Europa. Solo nel 2020 in Italia sono state 9.900 le persone a cui è stato diagnosticato un tumore cervico-cefalico e 4.100 quelle decedute per questa malattia. Importanti fattori di rischio sono il consumo frequente di alcol e tabacco, oltre che l’infezione da HPV.

L’organo che viene colpito più frequentemente è la laringe – ricorda il prof. Daniele Marchioni, seguito dal cavo orale e dalla faringe. Importanti fattori di rischio sono il consumo frequente di alcol e tabacco, oltre che l’infezione da HPV. I trattamenti a nostra disposizione che hanno portato la sopravvivenza media a 5 anni nel 60% circa dei casi, hanno la massima efficacia se la malattia viene individuata con anticipo.”

 

 

 

















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