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Osservatorio permanente sulle Crisi Idriche: il bollettino emesso dall’Autorità distrettuale del fiume Po

Foto ADBPo – Secca Po (Paolo Panni Fotoreporter)

La severità idrica rimane alta su tutto il Distretto, persiste l’assenza di precipitazioni significative con temperature in costante aumento, ben oltre i valori di riferimento del periodo. Le principali stazioni di misura registrano portate al di sotto dei minimi storici.

PORTATE: la portata del fiume Po stimata nella sezione di Pontelagoscuro a chiusura di bacino, è pari a circa 114 m3/s in costante diminuzione; condizioni di siccità idrologica estrema caratterizzano anche le altre sezioni principali del fiume Po e buona parte dei suoi affluenti. I contributi maggiori che potrebbero sostenere la magra del Po arrivano dalla:

  • Dora Baltea – a Tavagnasco in uscita Valle d’Aosta circa 133 m3 /s;
  • Ticino – in uscita dal lago Maggiore circa 112 m3 /s;
  • Adda – in uscita dal lago di Como circa 106 m3 /s;
  • Mincio – in uscita dal lago di Garda circa 70 m3 /s;

Tali portate sono per la maggior parte derivate per finalità irrigue, mentre gli altri corsi d’acqua appenninici non apportano più un significativo contributo alla magra del Po.

Di seguito i dati di portata e livello in corrispondenza delle principali sezioni del Po:

  • Piacenza – 130 m3 /s;
  • Cremona – 172 m3 /s;
  • Boretto (RE) – 135 m3 /s;
  • Borgoforte (MN) – 163 m3 /s;
  • Pontelagoscuro (FE) – 114 m3 /s.

PRECIPITAZIONI E TEMPERATURE: persistono importanti condizioni di anomalia termica positiva ed anomalia pluviometrica negativa su tutto il Distretto; in particolare sul settore centroccidentale. Le temperature degli ultimi giorni risultano essere superiori alle medie del periodo anche di 6°- 8°C. Salvo locali e brevi rovesci e/o temporali sui rilievi non sono state osservate precipitazioni di rilievo.

LAGHI: la riserva disponibile nei grandi laghi è in costante diminuzione. I livelli di invaso del Lago di Como e del Lago d’Idro sono pari ai limiti di regolazione, il lago Maggiore ha un riempimento solo del 16% e -19 cm all’idrometro di Sesto Calende. Lago di Garda in diminuzione, con un riempimento sceso al 33%.

CUNEO SALINO: la stima di risalita del cuneo salino nei rami del Delta è in aumento, con i rami del Po di Tolle, Maistra e Gnocca totalmente interessati dall’intrusione. Per il Po di Goro e per il Po di Pila la lunghezza di intrusione in condizioni di alta marea è rispettivamente pari a circa 39 km e 36 km dalla costa.

MISURE DA ADOTTARE al fine di sostenere le portate del Po nel tratto di valle per:

a. assicurare l’uso idropotabile delle province di Ferrara, Ravenna e Rovigo e per contrastare la risalita del cuneo salino nelle acque superficiali e sotterranee;

b. ridurre i rischi di deterioramento e di mancato raggiungimento degli obiettivi ambientali dei corpi idrici superficiali e sotterranei ai sensi della Direttiva 2000/60/CE;

c. mitigare gli impatti della siccità prolungata ed eccezionale in corso e riequilibrare il bilancio idrico a Pontelagoscuro in chiusura di bacino e ridurre i costi ambientali, sociali ed economici della rivalità tra gli usi;

sulla base della ricognizione dell’andamento delle derivazioni monitorate bisettimanalmente, sono proposte le seguenti misure:

  • Riduzione dei prelievi irrigui giornalieri di un valore pari al 20% della media delle derivazioni di lunedì 18 e mercoledì 20 luglio (monitorate negli schemi allegati). Tale riduzione assume particolare importanza sull’asta del fiume Po e sulle aste degli affluenti principali per il sostegno alla magra del Po medesimo (Dora Baltea, Ticino, Adda, Oglio, Mincio);
  • Interruzione delle deroghe assentite o da assentire al DMV/DE per uso irriguo a partire dalla data del 22 luglio 2022, a meno di condizioni particolari connesse a fabbisogni irrigui per colture permanenti e/o di particolare pregio, da valutare e motivare attentamente da parte delle Autorità concedenti; • Monitoraggio, a cura dei soggetti gestori, della disponibilità e dei volumi di invaso dei grandi laghi prealpini, al fine di valutare l’eventuale possibilità di maggiori rilasci in funzione dell’andamento del grado di riempimento degli stessi;
  • Monitoraggio, a cura di Terna e delle Aziende idroelettriche, della disponibilità e dei volumi di invaso degli invasi idroelettrici alpini, al fine di valutare la possibilità di ulteriori rilasci aggiuntivi giornalieri compatibilmente con la riserva strategica da garantire per l’uso idroelettrico.

A tal riguardo s’invitano le Autorità Concedenti (Regioni, Province, Città Metropolitane, Province Autonome, Agenzie regionali, nel rispetto delle singole attribuzioni previste dall’ordinamento vigente), ad assumere nelle opportune sedi decisionali i provvedimenti adeguati all’attuazione delle misure suddette e al relativo monitoraggio e controllo della loro efficacia.

 

 

















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