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Malattie sempre più aggressive in agricoltura, allo studio la cura naturale: agrofarmaci a base di RNA

La cura è naturale. Per mettere al riparo il settore agricolo, in particolare quello ortofrutticolo, da malattie sempre più aggressive. Grazie a nuovi agrofarmaci capaci di controllarle in modo sostenibile, annullando attacchi a importanti coltivazioni a livello regionale e nazionale, e quindi di evitare duri contraccolpi alle imprese agricole e a un comparto così importante per il Paese e per la Food Valley emiliano-romagnola. Nemici come la peronospora e la botrite della vite, la maculatura del pero, il virus sharka delle drupacee, famiglia di alberi da frutto che comprendono il pesco, il susino, l’albicocco, il mandorlo e il ciliegio.

Con questo obiettivo è stato sottoscritto ieri a New York – nell’ambito della missione istituzionale della Regione Emilia-Romagna negli Stati Uniti – un accordo di collaborazione tra le società Ri.Nova, Cso Italy e UNAPera e GreenLight Biosciences, azienda leader nella ricerca e produzione di biotecnologie a base di Rna per applicazioni in campo agricolo e sanitario.

Promosso dalla Regione Emilia-Romagna, l’accordo si propone di sviluppare nuovi formulati in grado di controllare l’infezione di funghi, virus e insetti nocivi che attaccano le piante tramite una tecnologia a base di RNA interferente (RNAi), altamente selettiva, in grado di sostituire pesticidi di sintesi.

Un obiettivo in linea con l’esigenza di elevata sicurezza per il consumatore e con le previsioni della strategia Farm to Fork di riduzione del 50% dell’uso di pesticidi entro il 2030.

Un accordo che ha forti radici in Emilia-Romagna anche per i firmatari.

Cooperativa “Ri.Nova – Agricoltura, Ambiente, Alimentazione” è il polo regionale dell’innovazione agroalimentare nato a Cesena dalla fusione tra Alimos-Alimenta la salute e CRPV-Centro Ricerche Produzioni Vegetali con lo scopo di sostenere la competitività delle filiere agricole e agroalimentari attraverso la ricerca.

CSO ITALY, realtà unica nel Paese, associa molte delle aziende italiane leader nella produzione e nella commercializzazione dell’ortofrutta nazionale, oltre a importanti imprese dell’intera filiera (dal packaging alla distribuzione). Si aggiunge la gestione e tutela di Consorzi di valorizzazione Igp come ‘Pera dell’Emilia-Romagna’, ‘Pesca e nettarina di Romagna’, ‘Asparago di Altedo’.

UNAPera consorzia 25 imprese che rappresentano oltre il 70% delle pere commercializzate sul mercato italiano e più del 55% dell’export nazionale. Forte presenza in Emilia-Romagna, culla della pericoltura italiana, dove la coltivazione di questo frutto vale il 35% della Produzione lorda vendibile frutticola e coinvolge 15mila addetti.

“Insieme alle imprese e agli operatori del comparto lavoriamo per dare risposta a problemi che sempre di più hanno conseguenze insostenibili per i nostri agricoltori e l’intero settore a livello nazionale e quindi per sostenerli e proteggere reddittività e investimenti- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, entrambi a New York per la missione di questi giorni-. L’agricoltura rappresenta un presidio fondamentale per la protezione ambientale, attraverso processi produttivi che siano sostenibili e coltivazioni naturali e biologiche, che continueremo a sostenere in nome della qualità, il vero marchio di riconoscimento per la nostra Food Valley. La ricerca di soluzioni altrettanto naturali che possano contrastare le malattie delle colture deve procedere di pari passo, e l’accordo di oggi conferma quale sia la strada da percorrere. Non a caso arriva a New York, nel corso di una missione negli Stati Uniti che tiene insieme digitale, Big Data e innovazione tecnologica con il food e l’agroalimentare di qualità, campi nei quali l’Emilia-Romagna è in grado di giocare un ruolo primario anche a livello internazionale”.

Sviluppare e prevedere la possibilità di utilizzo anche in Europa della tecnologia a base di RNAi costituisce una grande opportunità per affrontare le grandi sfide cui è chiamata la difesa in agricoltura tra cambiamenti climatici, introduzioni accidentali di nuovi organismi nocivi, recrudescenza di malattie storiche

L’accordo avrà validità di cinque anni. A sottoscriverlo, con GreenLight, i presidenti di CSO Italy, Paolo Bruni, Ri.Nova, Raffaele Drei, e di UNAPera, Adriano Aldrovandi.

Oltre a Bonaccini e Mammi, alla firma dell’accordo era presente anche l’europarlamentare Paolo De Castro.

 

















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