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Dal 18 al 20 febbraio, al Teatro Comunale di Carpi, Glauco Mauri è ‘Re Lear III’

Mauri e Sturno in ‘Re Lear’ (foto Filippo Manzini)

Arriva domani, venerdì 18, sul palcoscenico del Comunale, il “Re Lear” interpretato da Glauco Mauri (repliche sabato sera e domenica pomeriggio).

L’attesa e la curiosità sono alimentate sia dalla veneranda età del protagonista (91 anni lo scorso ottobre) sia, per gli spettatori più attempati, dal possibile confronto con i suoi precedenti allestimenti del testo shakespeariano, ospitati e applauditi nel teatro cittadino nel novembre 1984 e nel gennaio 2001, entrambi con la sua regia e con il fido Roberto Sturno nel ruolo del “Matto”. Forse con una predilezione per la prima messinscena, con Vittorio Franceschi e Massimo De Rossi,  “coraggiosa” anche perché riproponeva la tragedia della dell’amore paterno e della follia senile dopo l’epocale versione di Strehler al Piccolo di Milano, vista in tournée anche dalle nostre parti.

Glauco Mauri, che è prossimo a festeggiare i 70 anni di teatro professionistico, superando per anzianità di carriera figure come Salvo Randone e insidiando il primato di Paola Borboni, in questa terza rivisitazione del “Lear” lascia la regia ad Andrea Baracco. Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia Mauri-Sturno con la Fondazione Teatro della Toscana: il bravo Roberto Sturno questa volta è il Duca di Gloucester, mentre il sempre valido Dario Cantarelli è il Matto. La nuova traduzione è di Letizia Russo, riduzione e adattamento sono firmati a quattro mani da Baracco e Mauri, con scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta, musiche di Giacomo Vezzani e Vanja Sturno, luci di Umile Vainieri.

Della « più titanica tragedia di Shakespeare », Mauri dice: « Mi sono sempre sentito non all’altezza ad interpretare quel sublime crogiolo di umanità che è il personaggio di Lear. In questa mia difficile impresa mi accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso, cammino. Spero solo che quel luogo magico che è il palcoscenico possa venire in soccorso ai nostri limiti. Cosa c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re Lear è la vita stessa che per raccontarsi ha bisogno di farsi teatro. »

Sipario alle 21 (domenica ore 16): si entra solo con “certificazione verde rafforzata” e mascherina Ffp2. Informazioni e biglietti: InCarpi incarpi@comune.carpi.mo.it 059649255.

 

















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