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Unimore capofila in una ricerca sul rapporto tra cellule staminali e colangiopatie

Il progetto si chiama DEMO (Disease modelling and early therapeutic tools in chronic cholangiopathies and cholangiocarcinoma) e mira a analizzare i meccanismi molecolari alla base del cross-talk delle cellule staminali/progenitrici epatiche e dell’albero biliare con il microambiente infiammatorio caratteristico delle colangiopatie.

Inoltre, lo studio mira a valutare il ruolo delle cellule staminali nella progressione della patologia verso lo sviluppo tumorale.

Una ricerca particolarmente innovativa, tanto da essere valutata meritevole di uno stanziamento di oltre 450 mila euro nell’ambito dei PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale.

Quest’ultimo è un apposito fondo del Ministero per l’Università e la Ricerca attraverso il quale sono annualmente finanziati progetti di ricerca liberamente proposti dalle università che siano anche in grado di promuovere e sviluppare azioni di sistema, favorendo le interazioni tra i diversi soggetti del sistema nazionale pubblico e tra essi e gli altri organismi di ricerca pubblici e privati, nazionali o internazionali.

Principal Investigator di DEMO è il Prof. Gianluca Carnevale, professore associato di Istologia presso il Dipartimento Chirurgico Medico Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche con Interesse Trapiantologico, Oncologico e di Medicina Rigenerativa, che è anche il primo studioso di Unimore ad aggiudicarsi un PRIN riservato ai ricercatori under 40: nell’ambito della dotazione complessiva del 2020, infatti, una parte è stata riservata a progetti presentati da PI di età inferiore a 40 anni alla data di pubblicazione del bando.

“Sono particolarmente orgoglioso di questo finanziamento – dichiara il Prof. Gianluca Carnevale, responsabile del Laboratorio di Istologia del Dipartimento ChiMOMO – che consentirà a tutto il gruppo di ricerca di crescere ulteriormente e approfondire le proprietà biologiche delle cellule staminali/progenitrici nell’ambito dei processi infiammatori e di immunomodulazione. Questo studio rappresenta la naturale continuazione di un filone di ricerca nel quale il mio team ha potuto acquisire nel corso degli anni una rilevante esperienza scientifica.

Questo risultato non sarebbe stato possibile senza il contributo sia dei miei collaboratori sia delle altre unità operative afferenti agli enti di ricerca partner del progetto, che ci hanno consentito di affermare importanti collaborazioni interuniversitarie.”

I risultati attesi da DEMO saranno raggiunti grazie ad un approccio multidisciplinare all’interno del quale il ruolo di capofila è di Unimore, che potrà beneficiare della partnership di giovani ricercatrici e ricercatori afferenti alla Sapienza – Università di Roma, all’Università Milano-Bicocca e all’Università Politecnica delle Marche.

 
















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