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Moneta elettronica, Confesercenti Modena: “no a sanzioni, no ad accanimento contro le partite iva. Miglior incentivo è la riduzione dei costi”

Per Confesercenti Modena l’emendamento al Decreto Legge Recovery, che introduce una sanzione di 30 euro più il 4% del valore della transazione per chi non accetta pagamenti in moneta elettronica “di qualsiasi importo” è del tutto inopportuno. In particolare sono ancora troppo onerose le commissioni sui piccoli pagamenti e non sono state ancora mantenute le promesse recenti di un taglio delle commissioni sulle micro-transazioni. Uno ‘sconto’ che, a quanto pare, è stato dimenticato.

“La strada dell’ obbligo – afferma Mauro Rossi, Presidente Provinciale Confesercenti Modena – limita la libertà di impresa ed introduce un ulteriore aggravio per le imprese mettendo in difficoltà le piccole attività del commercio e dei servizi che sono caratterizzate da margini risicati: come d esempio i distributori di carburanti, i tabaccai, i bar,  proprio  in un momento in cui la spesa delle famiglie nei negozi ristagna”.

Accanimento inutile, se consideriamo che tra il 2014 ed il 2020, su scala nazionale, l’impiego dei Pos nelle imprese è praticamente raddoppiato passando da 1,8 a 3,4 milioni (+90%). E negli ultimi tre anni, dal 2018 al 2021, sempre su scala nazionale, il volume delle transazioni con carte di debito è passato da 30,6 miliardi a 44,5 miliardi. Un boom che non ha trovato riscontro proporzionale nel gettito derivante dalla lotta all’ evasione.

“Per favorire ulteriormente la diffusone della moneta elettronica, finalità condivisa dalla nostra Associazione, si deve agire abbassando i costi di esercizio delle moneta elettronica per le  imprese e  per le famiglie. A partire dai pagamenti sotto i 50 euro, che dovrebbero essere completamente esenti da commissioni”, conclude Mauro Rossi.

















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