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L’Unione Terre d’argine sui disabili nei centri estivi

Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Alan Tamburini

In Unione Terre d’argine (Campogalliano, Carpi, Novi e Soliera), sono 69 i bambini e ragazzi da 6 a 18 anni con disabilità accolti in 15 centri estivi gestiti da soggetti privati (polisportive, parrocchie e associazioni) che hanno partecipato al bando dell’Unione per la concessione di 100.000 euro di contributi per sostenere l’inclusione alle attività extrascolastiche e ricreative estive.

L’età media dei bambini frequentanti è di 10 anni, mentre la media delle settimane frequentate nel periodo giugno-settembre è di 8 settimane. 13 bambini frequentano l’intero periodo di tutte le possibili 13 settimane di apertura.

Oltre la metà di questi nostri bambini e ragazzi frequentano il tempo pieno, mentre i rimanenti hanno scelto frequenze più ridotte. Circa il 30% dei centri estivi propone a tutti i propri iscritti una frequenza solo part-time.

Nei centri estivi per bambini da 0-6 anni (organizzati con l’appalto dell’Unione Terre d’Argine attraverso le cooperative Accento e Gulliver, o dalle scuole private paritarie) sono stati complessivamente accolti 39 bambini con disabilità certificata. Tutti i bambini sono stati accolti per il periodo richiesto all’atto dell’iscrizione. La maggioranza frequenta il tempo pieno e i mesi di luglio e di agosto. La spesa complessivamente sostenuta dall’Unione tra personale di appoggio all’interno del proprio appalto di servizio e contributi per l’inclusione alle scuole private paritarie è di circa 120.000 euro.

“Per favorire l’inclusione dei bambini con disabilità nei centri estivi e sostenere le famiglie non sono mai state stanziate tante risorse come quest’anno. Sinceramente, non ci sono stati segnalati bambini e ragazzi disabili esclusi per ragioni economiche – dichiara Paola Guerzoni, assessore alle Politiche Educative e Scolastiche dell’Unione. Nell’ottica del sistema integrato che nel nostro territorio davvero funziona, noi sosteniamo i centri estivi privati, in base anche all’offerta che propongono alle famiglie, e le famiglie sono libere di scegliere le proposte che preferiscono. Possono esserci state proposte organizzative dei soggetti gestori non rispondenti in toto alle aspettative delle famiglie, come anche centri estivi liberamente organizzati e aperti in determinati periodi dell’estate, anche in base alla disponibilità di operatori e volontari. L’Ente locale non ha il compito di organizzare tutti i centri estivi del proprio territorio (sono oltre 60 in prevalenza privata), ma non ci siamo certo sottratti nel sostenere la qualità dell’offerta estiva e dell’inclusione: oltre ai 220.000 euro previsti in base alle richieste pervenute per l’inclusione dei bambini e ragazzi con disabilità, sono stati riservati oltre 330.000 per sostenere le famiglie (con meno di 35.000 euro di ISEE) nelle rette di frequenza (4 settimane saranno mediamente gratuite per ogni famiglia), mentre oltre 240.000 euro ulteriori di contributo statale verranno distribuite tra tutti i gestori, sempre attraverso una procedura pubblica. A quanto già evidenziato, va inoltre aggiunto il costo complessivo sostenuto dall’Unione per i propri centri estivi in appalto o in convenzione per bambini da 0 a 6 anni, pari a 500.000”.

















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