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Viabilità a Modena: tra via Emilia est e via Caduti sul lavoro rotatoria in funzione

È entrata pienamente in funzione la nuova rotatoria tra via Emilia est e via Caduti sul lavoro in sostituzione dell’impianto semaforico: ora la circolazione non è più a senso unico alternato ed è stato riaperto l’imbocco di via Caduti sul lavoro.

Sono stati completati, infatti, i lavori di realizzazione dell’anello stradale dell’infrastruttura e, per la conclusione dell’intervento, rimangono ora alcune opere di finitura che saranno effettuate nei prossimi giorni. Proseguono, invece, i lavori relativi al completamento del percorso ciclopedonale sulla storica via nel tratto tra via Caduti sul lavoro e la Fossalta, senza necessità di modifiche alla circolazione stradale. Gli interventi, che si inseriscono nel quadro delle previsioni del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, arriveranno a conclusione entro la fine dell’estate.
La sostituzione dell’impianto semaforico, spento ormai da marzo, con la nuova rotatoria consente di migliorare la sicurezza nell’incrocio, con una moderazione della velocità di percorrenza, una maggiore fluidificazione e smaltimento del traffico (in particolar modo fuori dalle fasce orarie di punta), una razionalizzazione dell’attraversamento pedonale su viale Caduti sul lavoro e una riduzione delle emissioni di scarico degli autoveicoli e dell’inquinamento acustico. L’intervento è gestito dal Consorzio attività produttive (Cap) per conto del Comune di Modena e viene effettuato dalla società Granelli srl di Salsomaggiore Terme, che si è aggiudicata i lavori. L’opera, del valore complessivo di circa 700 mila euro, è finanziata dal Consorzio attraverso oneri di urbanizzazione maturati dal Comune negli anni passati. L’infrastruttura è stata realizzata in continuità con i percorsi ciclopedonali esistenti e in corso, prevedendo attraversamenti pedonali protetti da isole spartitraffico e dissuasori retroriflettenti ad alta visibilità.
I lavori del percorso ciclopedonale su via Emilia est tra via Caduti sul lavoro e la Fossalta costituiscono, invece, il terzo e ultimo stralcio dell’intervento di realizzazione della pista che dal ponte sulla tangenziale arriva fino a via Scartazza, per una lunghezza 1,5 chilometri. Con l’ultimazione del percorso sarà completata la ciclovia lungo tutto l’asse di via Emilia est, collegando il centro di Modena ai confini della città, alle aree industriali e alle frazioni verso Castelfranco. La pista verrà inoltre connessa con la rete di viale Caduti sul Lavoro, con il percorso natura in prossimità del torrente Tiepido e con la rete cicloviaria intercomunale.
L’intervento, realizzato dal raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Emiliana Asfalti srl di San Felice sul Panaro e Pignatti Dario srl di Ravarino, ha un valore complessivo di 670 mila euro, per metà in autofinanziamento dal Comune e per metà coperto da un finanziamento regionale per la “Realizzazione di ciclovie di interesse regionale e promozione della mobilità sostenibile” nel quadro del Fondo Sviluppo e Coesione Infrastrutture 2014-2020.

 

UN TRATTO DI VIA DUE CANALI NORD SARÀ RIQUALIFICATO

Un tratto di via Due Canali nord sarà riqualificato, con la realizzazione di un marciapiede di collegamento all’esistente, di un’area ecologica e di un attraversamento pedonale, nell’ambito dell’intervento di costruzione di un fabbricato residenziale con otto alloggi. Nella zona saranno, inoltre, piantumate alberature ad alto fusto e arbusti, e verrà predisposto un percorso per ipovedenti.

Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 22 luglio, ha dato il via libera a un permesso di costruire convenzionato a favore della società Al Boschetto snc, proprietaria dell’area, presentato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli. Si sono espressi a favore Pd, Modena civica, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi, Lega Modena, FI, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia, contro il M5s.

L’intervento, previsto da un accordo di pianificazione del 2009, non era ancora stato effettuato e rientra tra quelli attuabili in fase transitoria verso il nuovo Piano urbanistico generale (Pug), per i quali l’Amministrazione comunale ha accolto la manifestazione di interesse. Insieme alla realizzazione della palazzina, verranno predisposte le opere di urbanizzazione strettamente funzionali all’edificio, dopo che già nel 2010 le aree destinate ad attrezzature e spazi collettivi per servizi di interesse collettivo sono state acquisite a patrimonio comunale, come previsto dall’accordo. È inoltre previsto il completamento delle opere di urbanizzazione anche nelle aree contigue, che saranno in seguito cedute gratuitamente all’Amministrazione.

In particolare, a servizio del fabbricato residenziale di cinque piani è prevista la realizzazione di 15 posti auto privati (autorimesse con ricarica elettrica e parcheggi esterni), di un deposito di biciclette per 22 mezzi con ricarica per bici elettriche e di un’area di accesso e cortiliva. L’edificio sarà dotato di impianto fotovoltaico 8,25 kwp. Il privato dovrà inoltre occuparsi della demolizione di due fabbricati, del completamento del marciapiede e della realizzazione di un attraversamento di collegamento alla pista ciclopedonale esistente, oltre a un marciapiede di 1,5 metri di larghezza a lato strada Due Canali nord, a un percorso per ipovedenti, a una piazzola per la raccolta differenziata dei rifiuti, alla pubblica illuminazione e alla piantumazione delle aree verdi a compensazione ecologica. Al posto dei parcheggi inizialmente previsti, non ritenuti necessari viste le numerose dotazioni collocate nelle vicinanze, in accordo con l’Amministrazione, il soggetto attuatore metterà a dimora alberature ad alto fusto e cespugli a essenze autoctone a completamento e implementazione di quelle presenti al parco XXII Aprile.

Aprendo il dibattito, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha raccomandato che, al di là delle nuove piantumazioni, “sarebbe opportuno salvaguardare le piante presenti nell’area, anche per via del fatto che si tratta di alberi di diverse dimensioni: sarebbe un peccato eliminarle”. Il consigliere ha sollecitato “uno sforzo in questo senso nell’ambito di un progetto che mi pare ben condotto”.

Paola Aime (Europa verde – Verdi) ha chiesto di poter disporre di un prospetto delle piante che verranno abbattute e di quelle che andranno a sostituirle: “Non è solo una questione di numeri – ha affermato – ma anche di storia, di età e di qualità delle piante. A volte vengono innestate essenze non adeguate e non è il caso di correre questo rischio”. Il verde, ha precisato, “è parte integrante del ‘costruire’”.

Motivando il voto contrario, Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) ha fatto presente che “le zone in prossimità dei parchi, come in questo caso, dovrebbero essere quanto più possibile ampliate e riservate”. Secondo il consigliere “si poteva auspicare più spazio da adibire ulteriormente a verde, magari avviando una ricucitura con l’area cani di via Cerretti e col parco XXII aprile”.

Diego Lenzini (Pd) ha messo l’accento sulle sinergie tra pubblico e privato: “Questo progetto – ha dichiarato – è molto più di quello che sembra perché è significativo per il luogo in cui è costruito. Uno degli obiettivi dell’Amministrazione era quello di attivare politiche pubbliche nell’area a nord della città che portassero a una rigenerazione urbanistica e sociale anche da parte del privato, come è successo in questo caso”.

Nella replica, anche l’assessora Vandelli ha sottolineato che “la rigenerazione della città non si compie solo con l’azione dell’ente pubblico ma in sinergia col privato: interventi come questo, infatti, moltiplicano e accelerano l’attrattività dell’area. La presenza di edifici attorno ai parchi – ha aggiunto – contribuisce a incrementare la sicurezza grazie alla presenza e alla frequentazione dei cittadini: questo è un elemento che nella progettazione si cerca di assicurare”. L’assessora ha infine concluso che è sempre prevista una valutazione dell’Ufficio Ambiente del Comune rispetto a eventuali alberature o siepi di cui da progetto è prevista la rimozione.

















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