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A Modena accordo tra Comune e Questura per salvare il nido Pantera Azzurra

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Pantera Azzurra, il nido in funzione dal 2005 in via Divisione Acqui 151, non sarà più il nido aziendale della Questura, ma continuerà a rientrare a pieno titolo nell’ambito dell’offerta educativa pubblica modenese per la fascia d’età 9-36 mesi. Di fronte all’impossibilità della Questura a mantenere la gestione di un nido aziendale, anche a seguito delle indicazioni giunte dal Ministero dell’Interno, il Comune lo ha preso in carico per garantire la continuità del servizio che è attualmente affidato in gestione alla cooperativa sociale Aliante tramite gara. Oltre ai figli del personale di Polizia, il nido ospita 12 bambini che hanno avuto accesso tramite la graduatoria comunale e altri sono già previsti in ingresso il prossimo anno.

Su proposta dell’assessora all’Istruzione e Servizi educativi Grazia Baracchi, la Giunta ha approvato l’accordo, valido per i prossimi tre anni ed eventualmente estendibile per altrettanti, tra Comune e Questura di Modena relativo alla cessione dei locali del Pantera Azzurra.
“Abbiamo preso atto delle oggettive difficoltà comunicate al Settore servizi educativi nel continuare a gestire il nido – spiega l’assessora Grazia Baracchi – e di comune accordo con il Questore, ci siamo subito attivati per salvaguardare il servizio. Con la Questura in questi anni c’è stato un ottimo rapporto e, ugualmente, la gestione del Pantera Azzurra da parte di Aliante è valutata molto positivamente dagli utenti. Prioritaria è stata quindi la volontà di non sottrarre posti nido alla cittadinanza, che anzi aumentano con l’accordo, e di continuare a garantire il nido ai bambini già frequentanti e a quelli che accederanno a settembre”.
Da settembre Pantera Azzurra non sarà più quindi il nido aziendale della Questura, anche se diversi posti, indicativamente cinque, continueranno a essere riservati al personale di Polizia; aumentano invece da 12 a 15 i posti destinati ai bambini della graduatoria comunale.
Al Comune vengono dati in uso, a fronte di un rimborso spese annuo di circa 2mila euro, i locali del nido, ambienti interni e giardino, di proprietà della Questura che si farà carico di una parte dei costi di gestione (pagamento delle utenze) oltre che della manutenzione dell’immobile e degli impianti. In questa prima fase, il Comune al fine di garantire la continuità intende procedere all’affidamento diretto del servizio all’attuale gestore, utilizzando gli spazi della normativa di semplificazione del codice appalti a seguito pandemia, nelle more di una procedura a più lungo termine dare fare entro l’anno come previsto dalle normative regionali in materia di accreditamento dei servizi educativi.

















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