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Gli effetti dell’illuminazione urbana sulla salute dei cittadini: al via il progetto ENLIGHTENme coordinato da Unibo

Quale effetto potrebbe avere l’illuminazione urbana sulla salute e sul benessere dei cittadini? È la domanda a cui cercherà di dare risposta il nuovo progetto di ricerca ENLIGHTENme: una collaborazione di 22 partener internazionali provenienti da dieci diversi paesi, guidata dall’Università di Bologna e finanziata con più di 5 milioni di euro nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, che parte oggi con un kick-off meeting virtuale. Insieme ad altre cinque iniziative di ricerca internazionali, ENLIGHTENme è parte del cluster dell’Unione Europea dedicato al tema della “Salute Urbana”.

L’aumento dell’esposizione umana alla luce artificiale è un effetto secondario spesso sottovalutato della crescita della popolazione mondiale e dell’aumento dei livelli di urbanizzazione. Un fenomeno che include la pubblica illuminazione all’aperto, il bagliore artificiale prodotto dalle aree altamente urbanizzate, ma anche l’esposizione alla luce a livello individuale, come l’illuminazione domestica e gli schermi luminosi (cellulari, PC, tablet).

Un’inappropriata ed eccessiva esposizione alla luce artificiale durante la notte o un’insufficiente esposizione alla luce diurna influenza infatti profondamente il ritmo circadiano delle persone e di conseguenza la loro salute e il loro benessere. In particolare, gli adulti sopra i 65 anni di età sono specialmente inclini a essere colpiti da questa alterazione dell’orologio biologico, con conseguenze pericolose per l’epigenetica e il metabolismo, dalla predisposizione alle malattie, inclusi i tumori, alla neurodegenerazione, fino alle malattie psichiatriche. Migliorare le nostre conoscenze degli effetti che l’illuminazione artificiale ha sulla salute può quindi permettere di contrastare questi impatti negativi, anche attraverso linee guida per sviluppare adeguate strategie di illuminazione urbana.

Qui entra in gioco ENLIGHTENme. Coinvolgendo esperti provenienti da diverse aree scientifiche, come la pianificazione urbanistica e la ricerca medica, il team del nuovo progetto europeo intende studiare l’impatto che l’illuminazione indoor e outdoor ha sulla salute umana, specialmente sulle persone anziane. Inoltre, ENLIGHTENme si propone di sviluppare e testare soluzioni innovative e politiche per migliorare la salute e il benessere nelle città europee.

“L’implementazione di politiche innovative nel campo dell’illuminazione, la cui fattibilità e impatto sulla salute saranno valutate attraverso test sulla popolazione e ricerche sul campo, renderà possibile valutare le conseguenze delle soluzioni proposte e delle decisioni prese in settori non sanitari per la salute pubblica e il benessere”, spiega Simona Tondelli, professoressa al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e coordinatrice del progetto. “Centrale per il successo di ENLIGHENme è l’approccio transdisciplinare, che mette insieme forti competenze da diversi campi e aree tematiche: scienze cliniche e biomediche, etica e Ricerca Responsabile & Innovazione (RRI), interoperabilità e accessibilità dei dati, ma anche scienze sociali ed economiche. Insieme faremo luce su una moltitudine di aspetti rilevanti come il design dell’illuminazione, la pianificazione e il progetto urbano, lo sviluppo e l’applicazione tecnologica e i relativi impatti su salute mentale, benessere e qualità della vita”.

Mettendo a punto un “Atlante dell’Illuminazione Urbana e della Salute” – che sarà liberamente accessibile online – ENLIGHTENme sistematizzerà i dati esistenti e le buone pratiche sull’illuminazione urbana, sviluppando uno studio accurato sulle correlazioni tra la salute, il benessere, l’illuminazione e i fattori socioeconomici. A questo fine, il progetto condurrà tre studi approfonditi in altrettanti quartieri delle città di Bologna (Italia), di Amsterdam (Olanda) e di Tartu (Estonia). In ognuno dei tre quartieri sarà creato un “Laboratorio di Illuminazione Urbana” che permetterà di identificare un ampio ventaglio di stakeholder rilevanti, compresi cittadini e tecnici della pubblica amministrazione, per coinvolgerli e formarli sulle tematiche relative all’illuminazione e alla salute, e renderli partecipi dei processi di co-creazione e di valutazione delle innovazioni nel settore dell’illuminazione.

Sulla base dei risultati della ricerca, infine, il team di ENLIGHTENme si propone di fornire strumenti per supportare i processi decisionali attivando la pianificazione di politiche di illuminazione urbana attente alla salute. In questo modo sarà possibile identificare priorità di intervento a seconda delle disuguaglianze urbane e dei livelli di esposizione alla luce, confrontando gli impatti dei differenti scenari di illuminazione e definendo i criteri e i requisiti tecnici da adottare per garantire l’integrazione della salute e del benessere all’interno dei piani urbanistici.

“ENLIGHTENme non solo permetterà di migliorare la salute dei singoli cittadini, ma fornirà anche gli strumenti per l’elaborazione di politiche che contribuiscano al miglioramento della salute urbana”, dice ancora la professoressa Tondelli. “Analogamente, importante è anche la riduzione delle disuguaglianze sanitarie attraverso l’inclusione dei cittadini, che normalmente non sono coinvolti nel processo di elaborazione dei piani di illuminazione urbana”.

Coordinato dall’Università di Bologna, il progetto ENLIGHTENme – Innovative policies for improving citizens’ health and wellbeing addressing indoor and outdoor lighting coinvolge 22 partner da dieci diversi paesi: Gate 21 (Danimarca), Città di Tartu e Tartu Ulikool (Estonia), Association Luci Lighting Urban Community International (Francia), Eurice – European Research and Project Office Gmbh e ICLEI European Scretariat Gmbh (Germania), AUSL Bologna, Comune di Bologna, Fondazione per l’Innovazione Urbana, Health City Institute, Neri Spa e Oengineering Srl (Italia), Fundación Tecnalia Research & Innovation (Spagna), Uppsala Universitet (Svezia), Chrono@Work Bv, Gemeente Amsterdam e Stichting Vu (Olanda), London School of Economics and Political Science, Lumie e University of Surrey (Regno Unito), Icahn School of Medicine at Mount Sinai (USA).

















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