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Installazione artistica per la “Macchina Museo” dei Civici di Modena

Per il festivalfilosofia 2020 sulle “macchine”, i Musei Civici di Modena ospitano nel Lapidario Romano a pianoterra di Palazzo dei Musei, con accesso da viale Vittorio Veneto 5, l’installazione dell’artista Alice Padovani “Archival impulse or the museum-machine”, a cura di Serena Goldoni, Cristina Stefani e Cristiana Zanasi. Avvicinandosi ai 150 anni dalla sua fondazione nel 2021, il Museo riflette sulle sue origini, rievocando la natura positivista e classificatoria che ne rappresenta l’impronta iniziale del 1871, rendendolo una sorta di macchina i cui ingranaggi, serialmente organizzati in vetrine, restituiscono la visione di un progresso che l’uomo al centro della natura può comprendere e dominare.

Durante i tre giorni del festival, una “pulsione archivistica” muoverà Alice Padovani in un’azione performativa volta alla creazione di una grande opera a pavimento, concepita come aggregato inscindibile di oggetti dai depositi, rappresentativi delle raccolte di archeologia, etnologia, arte e artigianato e del Risorgimento. Tra questi, rarità come il fermacarte col ritratto di Pio IX appartenuto all’erudito Celestino Cavedoni, un necessaire da cucito in un guscio di noce, un cappello da garibaldino, un reliquiario di carta e tessuto, la macchina fotografica tascabile del fotografo pittorialista Andreola. Fra le raccolte archeologiche acquisite nell’Ottocento sono stati scelti reperti curiosi di varie epoche in bronzo, ceramica, vetro, selce, oltre a resti animali e vegetali: da bifacciali in selce del Paleolitico francese, oggetto di una prossima mostra, a ex voto in terracotta raffiguranti animali e parti anatomiche che riproducono membra o organi, provenienti dal santuario votivo etrusco di Veio.

A completare l’eterogeneità delle raccolte, non mancheranno materiali etnografici da Nuova Guinea, Asia e Africa: ornamenti, oggetti d’uso quotidiano, armi, riflettono l’interesse scientifico e per l’esotico degli esploratori che li donarono al Museo.

Le opere e i reperti che andranno a costituire l’installazione saranno documentati attraverso un disegno creando così una sorta di “compendio affettivo” che resisterà anche dopo la rimozione dell’opera. Alice Padovani – che utilizzando differenti tecniche, materiali e linguaggi espressivi, unisce alla spontaneità dell’impulso creativo il rigore del metodo scientifico – interpreta così, con la propria cifra stilistica, l’eterogeneità delle collezioni del Museo, rileggendo in chiave contemporanea l’approccio museologico classificatorio del XIX secolo.

L’artista sarà presente in tutte le giornate del festival: venerdì 18 settembre dalle 10 alle 23; sabato 19 dalle 10 alle 23; domenica 20 dalle 9 alle 21.

Accesso libero, solo dall’entrata di viale Vittorio Veneto 5, senza obbligo di prenotazione consentito fino a un massimo di 40 persone per volta, con obbligo di mascherina, disinfezione mani e distanziamento interpersonale. Il pubblico che non ha effettuato prenotazioni ad altre iniziative di Palazzo dei Musei è pregato, al suo arrivo, di registrarsi all’infopoint a piano terra con accesso da viale Vittorio Veneto.

Il work in progress della Padovani sarà punto di partenza di “Il museo in scatola” un viaggio nei Musei civici per bimbi e famiglie con Dida, laboratorio didattico. Il pubblico, con l’aiuto di guide esperte, potrà raccogliere e inserire in una scatola classificatoria fotografie e frammenti evocativi dei reperti e delle opere esposte, creando la propria piccola raccolta portatile. Si svolge venerdì 18 dalle 17 alle 23, sabato 19 dalle 10 alle 23 e domenica 20 dalle 10 alle 21. Si deve prenotare al numero 059 2033121 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.

In tutti e tre i giorni del festival filosofia sarà possibile visitare i Musei civici al terzo piano e la Gipsoteca Graziosi a piano terra dalle 10 alle 23 con accesso contingentato (15 persone ogni mezz’ora) e prenotazione all’Infopoint di Palazzo dei Musei, tel. 059 2033125 dalle 9.30 alle 12.30, o scrivendo a palazzo.musei@comune.modena.it e assicurandosi di ricevere conferma.

Per accedere è necessario disporre di mascherina personale e igienizzare le mani all’ingresso con il disinfettante messo a disposizione dei visitatori. La visita è libera, mantenendo la distanza di almeno un metro e senza rimanere nelle sale più di un’ora e mezza. Informazioni online (www.museicivici.modena.it).

















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