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Camere di Commercio. Bonaccini e Colla: “Chiediamo al Governo di spostare in avanti il termine per riorganizzazione e accorpamenti. Ora sono altre le priorità”

“Chiediamo al Governo di prorogare il termine fissato al prossimo 15 ottobre per chiudere la complessa vicenda della riorganizzazione delle Camere di Commercio. In particolare, ci riferiamo agli accorpamenti previsti per Ravenna e Ferrara da un lato, e per Piacenza, Parma e Reggio Emilia dall’altro. Sono processi che, in questa fase particolarmente critica per il mondo economico, pensiamo possano essere ragionevolmente spostati più avanti nel tempo. Adesso tutti i nostri sforzi, assieme a quelli del sistema economico-produttivo emiliano-romagnolo, devono essere concentrati a sostenere lavoro e occupazione, affinché le imprese possano essere protagoniste della ripartenza post Covid”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, annunciando la richiesta al Governo di intervenire, nella fase di riconversione del Decreto legge 104 del 14 agosto scorso, affinché sia stralciato o sospeso l’articolo 61 che accelera perentoriamente il percorso di aggregazione delle Camere di Commercio, dando tempo 60 giorni per completare la fusione, pena la gestione commissariale.

In Emilia-Romagna, il mancato intervento sul Decreto comporterebbe – nel caso di mancato accorpamento, dal prossimo 14 ottobre – la nomina da parte del Ministero dello Sviluppo economico di commissari, per le Camere di Commercio di Piacenza, Reggio Emilia e Parma, nonché per quelle di Ferrara e Ravenna.

Il provvedimento del Governo preme sull’acceleratore per l’applicazione della riforma del sistema camerale, contenuta nel Decreto legislativo 219/2016, che prevede in tutto il Paese, tra l’altro, la rideterminazione territoriale delle Camere di commercio, che da 105 dovranno passare a 60.

“In questo momento– aggiungono il presidente Bonaccini e l’assessore Colla- la nostra principale preoccupazione è salvare imprese e posti di lavoro. Condividiamo quindi le preoccupazioni di Enti locali e Associazioni di categoria sui rischi di depotenziare in questa fase nevralgica le Camere di Commercio. Non siamo ancora usciti dall’emergenza, e non ci pare sia questo sia il momento giusto per sostenere un delicato confronto tra territori, istituzioni e rappresentanze associative. Perché ora è necessario affrontare insieme il tema di come favorire la ripresa economica”.

“Quando saremo usciti da questo tunnel- concludono il presidente della Regione e l’assessore allo Sviluppo economico- vorremmo poter affrontare non solo il tema delle aggregazioni tra Camere di Commercio, ma anche confrontarci sul ruolo del sistema camerale regionale. Ma, per ora, chiediamo al Governo di non aggiungere un altro elemento di delicatezza ad un quadro già di per sé molto problematico come quello rappresentato dall’attuale situazione economica”.

















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