Cgil, Cisl e Uil, LIBERA e Avviso Pubblico del Emilia-Romagna da tempo denunciano i fenomeni di criminalità organizzata presenti in maniera rilevantissima su tutto il territorio, e la nostra costituzione come parte civile in diversi processi per mafia (in corso nella nostra regione e non solo), così come le tante iniziative organizzate sul territorio, testimoniano questo nostro impegno.
Noi siamo la regione che è intervenuta con una legge ad hoc sul tema (l’importantissima Legge regionale 18 del 2016) che ha prodotto effetti positivi, ma è evidente che tutto ciò non è più sufficiente per arginare questo fenomeno (che si è aggravato durante l’emergenza sanitaria con tentativi di avvicinamento ad aziende e imprenditori in difficoltà). Lo dimostrano le recenti notizie di cronaca che arrivano dalla Romagna.
Pensiamo che la sottoscrizione di un “Nuovo patto per il lavoro” con la Regione Emilia-Romagna debba essere indissolubilmente incardinato sulla legalità.
Noi che da sempre siamo sul territorio abbiamo quindi sentito il bisogno di avanzare alcune precise proposte. E lo abbiamo fatto realizzando assieme un “Manifesto per la legalità in Romagna”. Frutto di un lungo lavoro nato dai territori e sviluppato in questi mesi, il Manifesto (che trovate in allegato alla mail) è stato definito al termine di una lunga giornata di lavoro che si è svolta oggi in videoconferenza tra Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna, Libera e Avviso Pubblico. Si tratta di una prima tappa che va ad aprire un lungo calendario di iniziative e mobilitazione sui temi della legalità da qui fino all’autunno.
Il “Manifesto per la legalità in Romagna” propone, tra le altre cose, iniziative specifiche che riguardano il tema degli appalti, la logistica (incluso il Porto di Ravenna), il caporalato in agricoltura e in tutta la filiera agroalimentare, le diverse situazioni di illegalità e il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata che investono il turismo e i servizi nella Riviera adriatica. Cioè i settori più esposti, segnati dal lavoro irregolare e da fenomeni di sfruttamento che rendono il terreno fertile per l’insediamento delle mafie.
Cgil, Cisl e Uil, LIBERA e Avviso Pubblico dell’Emilia-Romagna ci sono quindi anche questa volta, mobilitandosi per chiamare a raccolta le Istituzioni, le associazioni imprenditoriali e tutto il mondo associativo antimafia per sradicare qualsiasi forma di illegalità. Perché i diritti delle cittadine e cittadini, a partire da quelli del lavoro, sono incompatibili con qualsiasi attività criminale.