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Modena: minore straniero simula l’abbandono. Smascherato, dapprima affidato a una comunità poi riconsegnato ai genitori

Dal presunto abbandono all’inserimento d’urgenza in una comunità di accoglienza per minori e ritorno, con tanto di affidamento ai legittimi genitori denunciati per tentata truffa ai danni dello Stato italiano.

Accanto ai minori che arrivano soli sul territorio italiano e che, come previsto dalla normativa nazionale e sovranazionale, vengono legittimamente presi in carico dal Comune che provvede ai loro bisogni, c’è anche un fenomeno di minori stranieri portati dai genitori che ne fingono l’abbandono per assicurarne la presa in carico da parte dello Stato italiano. Ma a Modena sta prendendo vita un progetto che vede lavorare insieme Servizi sociali, Polizia locale, Questura e Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori per ristabilire la legalità e al tempo stesso garantire il ricongiungimento familiare del minore.

L’ultimo esempio poche settimane fa quando, grazie alla collaborazione tra Polizia Locale, Squadra Mobile e Servizi Sociali è stata sventata una tentata truffa ai danni dello Stato.

Poche settimane fa Adrian un ragazzino albanese di 16 anni, il nome è di fantasia, si è presentato davanti alla Questura di Modena raccontando di essere in Italia solo, senza parenti e quindi in stato abbandono. Il ragazzo è stato pertanto collocato nella Comunità di accoglienza e affidato ai Servizi sociali per l’attivazione del progetto socio-educativo individuale che, oltre ad alloggio e assistenza primaria prevede scolarizzazione, corsi di italiano, permesso di soggiorno e avviamento professionale.

Durante il colloquio, a cui era presente anche l’assistente sociale, emergono però alcune incongruità che destano sospetti e viene tempestivamente informata la Procura minorile che conferisce quindi mandato per l’indagine condotta dalla Polizia giudiziaria della Polizia locale.

Una serie di segnali parlano non di abbandono, ma di una potenziale truffa: la disponibilità di denaro, vestiti e telefono cellulare, le telefonate che riceve e che effettua con regolarità, versioni diverse e contraddizioni nei suoi racconti. Adrian è arrivato in Italia provvisto di documenti e l’indagine si avvale anche della collaborazione dell’Ambasciata albanese; si incrociano le banche date ed emerge la verità. Adrian è stato lasciato davanti alla Questura di Modena dagli stessi genitori che sono ancora sul suolo italiano. Madre e padre del ragazzo vengono individuati presso un amico della coppia domiciliato in un comune della provincia.

Una volta rintracciati, Adrian viene nuovamente affidato ai genitori che dovranno rispondere di un reato penale; infatti la Polizia locale li ha denunciati all’Autorità giudiziaria per tentata truffa ai danni dello Stato (art. 640 comma 2 Codice Penale).

 

UN PROGETTO PER RISTABILIRE LA LEGALITÀ

I minori stranieri non accompagnati, MSNA, si trovano sul territorio italiano privi di tutela e di rappresentanza legale, non avendo nessun parente di riferimento presente; il Comune è tenuto per legge a garantire loro gli interventi socio-educativi e assistenziali necessari, assumendo le funzioni di tutela conferita il Tribunale per i minorenni della Regione al sindaco.

In genere, i minori vengono affidati al servizio sociale dalle forze dell’ordine subito dopo il ritrovamento. I servizi sociali provvedono al collocamento in emergenza; viene accertata l’età e per i ragazzi minorenni redatto un progetto con la finalità di garantire ad ognuno l’opportunità di integrarsi nel territorio italiano. I costi sono sostenuti da Fondo nazionale per l’Accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e dal Comune.

Ad oggi sono 110 i minori stranieri in carico al Comune di Modena ospitati in una quindicina di strutture di accoglienza, non tutte a Modena. Negli ultimi anni il flusso dei minori stranieri non accompagnati risulta costante come numero assoluto, ma con sostanziali differenze rispetto alla provenienza. Tra l’altro i minori sempre più raramente vengono rintracciati sul territorio da personale in servizio di controllo, mentre nella maggioranza dei casi si presentano presso gli uffici di Polizia Locale, Questura, Carabinieri, oppure al Centro Stranieri o nei centri di prima accoglienza.

Per far fronte a una prassi verificata in cui si riscontra la presenza sul territorio nazionale di parenti o di figure di riferimento di minori qualificati invece come Msna, i Servizi sociali del Comune di Modena insieme alla Polizia locale stanno definendo un apposito progetto “Msna e legalità”. Il progetto si basa anche sullo stretto coinvolgimento della Procura minorile nei casi sospetti per valutare l’adozione di provvedimenti civilistici o per eventuali profili di responsabilità dal punto di vista penale.

Infatti, se sul territorio italiano risultano parenti o adulti di riferimento, i minori assumono impropriamente lo status di minori stranieri non accompagnati e altrettanto impropriamente viene loro erogato il trattamento riconosciuto. Il progetto vuole inoltre promuovere la piena attuazione del ricongiungimento familiare, un diritto per il minore e un obbligo per le Autorità, ribadito anche nella normativa comunitaria.

Nel corso del 2019 l’Ufficio di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Modena, ha effettuato 12  attività delegate di indagine finalizzate ad acquisire elementi in relazione al reato di truffa ai danni dello Stato. Dagli accertamenti è emerso che tutti i 12 minori avevano simulato il loro stato di abbandono.
















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