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Coronavirus, a Calderara attivato il COC per gestire l’emergenza

Il Sindaco di Calderara di Reno Giampiero Falzone ha attivato il COC (Centro Operativo Comunale). Lo ha fatto nella mattinata di oggi, 16 marzo 2020, con un’ordinanza nella quale vengono chiariti gli scopi del COC e i soggetti che vi partecipano. Istituito nel caso specifico per poter gestire in modo adeguato l’emergenza legata al Coronavirus, il Centro Operativo Comunale è un tavolo costantemente aggiornato e coordinato dal sindaco stesso, nell’occasione facendo ricorso oltre al Municipio anche a webconference per evitare contatti prolungati, e verrà chiuso ad emergenza cessata.

Con una seconda ordinanza, il primo cittadino ha chiarito i dettagli del provvedimento ed emesso delle misure ulteriormente restrittive ad integrazione di quelle contenute negli ultimi decreti del Governo e ordinanze della Regione. Questi i provvedimenti:

–       chiusura al pubblico dei cimiteri comunali, garantendo, comunque, l’erogazione dei servizi di trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione;

–       chiusura dei parchi pubblici, orti comunali, aree di sgambamento cani, aree sportive a libero accesso;

–       chiusura dei bagni pubblici e divieto di utilizzo della bicicletta eccetto che per motivi di salute, lavoro e necessità;

–       riduzione degli orari di apertura al pubblico dalle 8:30 alle 13:30 da lunedì a venerdì, confermando il ricevimento al pubblico solo su appuntamento e solo per urgenze indifferibili.

“La motivazione di queste ulteriori misure – spiega Falzone – discende, purtroppo, dal fatto che nel territorio comunale sono stati segnalati comportamenti non in linea con le misure restrittive in atto che consentono ai cittadini di uscire di casa solo per ragioni di necessità legate a lavoro, salute o fare la spesa. Ho visto sui social video girati in giardini condominiali con feste in gruppo con tanto di musica, nelle aree di sgambamento persone senza cane, orti con assembramenti di anziani, utilizzo delle aree sportive a libero accesso nonostante siano interdette con nastro rosso. Mettiamo un freno. Restiamo a casa”.

















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