“Confindustria ha firmato con Governo e Parti Sociali il Protocollo che ha previsto, in questa fase di emergenza, le condizioni per assicurare la continuità delle attività produttive e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, atto nel quale ci riconosciamo pienamente – afferma Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica –. Abbiamo già condiviso questo documento con tutte le nostre aziende associate, per la sua integrale applicazione”.
Si sono definite così le condizioni per assicurare la continuità produttiva, lasciando libertà alle aziende di organizzarsi come meglio reputano opportuno. Alle aziende è stata fatta una circolare per informarle del decreto.
In sintesi il documento firmato ieri, in attuazione del DPCM dell’11 marzo 2020, contiene “linee guida” per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio, necessariamente ed espressamente aperto, secondo il principio di sussidiarietà, ad integrazioni con misure equivalenti o più incisive secondo le peculiarità di ciascuna organizzazione aziendale.
E’ possibile sin da ora ricorrere agli ammortizzatori sociali, con la conseguente riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, al fine di permettere alle imprese di tutti i settori di applicare tali misure e la conseguente messa in sicurezza del luogo di lavoro.
Unitamente alla possibilità per l’azienda di ricorrere al lavoro agile (smart working) e gli ammortizzatori sociali e a soluzioni organizzative straordinarie
È obiettivo prioritario coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Nell’ambito di tale obiettivo, si può prevedere anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività.
Ferma la necessità di dover adottare rapidamente un Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus che preveda procedure e regole di condotta, va favorito il confronto preventivo con le rappresentanze sindacali presenti nei luoghi di lavoro, affinché ogni misura adottata possa essere condivisa e resa più efficace dal contributo di esperienza delle persone che lavorano, in particolare degli RLS e degli RLST, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà produttiva e delle situazioni territoriali.