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Castiglione e San Benedetto uniscono le energie per raggiungere gli obiettivi comuni: il lavoro prima di tutto

Giovedì 30 gennaio le giunte comunali di San Benedetto Val di Sambro e Castiglione dei Pepoli si sono incontrate per fare il punto sulle possibilità di collaborazione tra due enti che hanno tanto in comune: le infrastrutture quali la stazione dei treni, che pur essendo nel territorio di San Benedetto serve anche gli abitanti di Castiglione, l’autostrada A1 (Panoramica e la Direttissima), le scuole superiori (che sono a Castiglione ma frequentate anche da tanti studenti di San Benedetto) e in generale un’offerta formativa anche extra-scolastica su cui entrambi i comuni stanno investendo.

I due comuni hanno situazioni simili sotto tanti punti di vista: la volontà di ripartire economicamente e demograficamente dopo tanti anni di declino, grazie anche al turismo lento e ai cammini, due amministratori tra i più giovani dell’Appennino eppure già al secondo mandato con ruoli importanti: presidente dell’Unione dell’Appennino bolognese Maurizio Fabbri di Castiglione, presidente del Distretto Socio-sanitario dell’Appennino Alessandro Santoni di San Benedetto.

A proposito di infrastrutture, di recente i due amministratori sono stati insieme a Roma per incontrare il ministro dei trasporti Paola De Micheli e sollecitare il rispetto degli impegni da parte di Autostrade per l’Italia, che nei due comuni deve ancora completare interventi per 30 milioni di euro. Si tratta principalmente di strade ma anche di interventi di ripristino ambientale previsti come corollario negli accordi per la realizzazione della Variante di Valico e non ancora completati. I due sindaci sono stati rassicurati dalla volontà del Governo di far sì che Autostrade mantenga fede agli impegni presi, indipendentemente dalle voci sempre più correnti sulla eventuale revoca della concessione.

Altri punti che sono stati trattati riguardano la possibilità di condividere il piano urbanistico generale, di estendere il progetto avviato a San Benedetto per ospitare studenti universitari in Appennino e studiare anche la possibilità di coinvolgere famiglie di lavoratori, oltre che condividere i piani di promozione turistica.

Nell’insieme, le amministrazioni condividono l’idea che occorra mettere al centro la possibilità di creare occasioni di lavoro in Appennino e in particolare nelle località di crinale. A tal proposito è in programma un convegno legato ai temi della montagna e delle aree interne, in cui approfondire e proporre idee innovative per superare questa fase storica critica e invertire un clima di sfiducia. Clima che, come ha sottolineato alcuni giorni fa Fabbri durante la conferenza dei sindaci metropolitani, è stato confermato anche dalle recenti elezioni regionali: in Appennino la Lega ha ottenuto più voti degli altri partiti, e questo va letto soprattutto come una richiesta di discontinuità e di cambiamento anche nei confronti del governo regionale.

«Lavorare in maniera coesa e condivisa su temi cruciali è positivo, abbiamo tanto in comune» ha commentato Fabbri. «Insieme possiamo essere più incisivi sui progetti che proponiamo e possono nascere idee innovative. La situazione generale delle aree interne è preoccupante, ma sia io che Santoni crediamo che ci possano essere importanti chances per il futuro»

Dal canto suo Santoni ha aggiunto che «per crescere dobbiamo attuare politiche distrettuali su area vasta, mettendo a fattor comune tutto quanto oggi esiste sui due comuni, in termini di servizi ed opportunità, per favorire la tenuta e lo sviluppo di attività e creare opportunità per giovani e famiglie, allo scopo di favorire in maniera attiva il ripopolamento del territorio da persone ed imprese».

















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