Domani, domenica 19 gennaio, mons. Pietro Ganapini, il patriarca delle missioni diocesane, compirà novantadue anni.
Don Pietro, sacerdote missionario “Fidei donum” in Madagascar dall’ormai lontano 1961, nella grande Isola rossa dell’Oceano Indiano ha profuso il suo impegno per l’istruzione dei piccoli appartenenti a famiglie povere, soprattutto nella periferia della capitale e nelle zone rurali.
Mons. Ganapini, classe 1928, nativo di Pantano di Carpineti, ordinato sacerdote il 13 agosto 1950, dapprima insegnante nel Seminario di Marola, partì dalla nostra diocesi per il Madagascar il 20 novembre 1961 durante l’episcopato di Beniamino Socche, che lo aveva ordinato presbitero.
Nella vasta diocesi di Antananarivo – la capitale – sta continuando la sua preziosa e instancabile opera in campo educativo; ha costruito per i poveri nelle campagne ben oltre 80 scuole soprattutto primarie, ma nella parrocchia di Ambinidia, dove ha lavorato per 32 anni, ha anche realizzato una scuola media e un liceo. Migliaia sono ormai le bambine e i ragazzi che tramite queste preziose istituzioni hanno vinto l’analfabetismo.
Quello malgascio è un territorio estremamente povero; assai basso è il reddito pro-capite; l’agricoltura produce riso e le industrie sono scarse.
Con qualche migliaio di euro è possibile istituire nelle campagne una scuola; anche se è chiesta una partecipazione dei genitori per la realizzazione e l’arredo, è la diocesi locale che le sostiene e provvede agli insegnanti, grazie soprattutto alle tante offerte che per la costruzione degli edifici scolastici e le adozioni scolastiche a distanza mons. Ganapini riceve.
All’AMGA, l’associazione amici di don Pietro Ganapini, è possibile rivolgersi per contribuire alle opere del sacerdote carpinetano.