Una giovane ricercatrice Unimore, la dottoressa Eleonora Truzzi del Dipartimento di Scienze della Vita, si aggiudica il Premio come migliore presentazione di tesi di Dottorato, messo in palio da ADRITELF, l’Associazione docenti e ricercatori italiani in tecnologia e legislazione farmaceutiche.
Il riconoscimento a questa ragazza, che frequenta il terzo anno della Scuola di Dottorato in “Clinical and Experimental Medicine (CEM)” di Unimore, le è stato assegnato durante il “19° Advanced Course in Pharmaceutical Technology: characterization on colloidal nanocarriers”, una scuola che si è tenuta nei giorni scorsi a Soverato (CZ) e che ha coinvolto più di 50 dottorandi provenienti da tutta Italia, impegnati nella ricerca nel campo delle nanotecnologie applicate alla farmaceutica.
Il tema di questo appuntamento puntava sulla caratterizzazione dei nanocarriers, i nanomateriali utilizzati come sistemi di trasporto per sostanze farmacologicamente attive. Nello specifico il progetto di Eleonora Truzzi ha riguardato la veicolazione del geraniolo, una sostanza naturale, mediante la via intranasale per il trattamento di patologie neurodegenerative.
“La dott.ssa Eleonora Truzzi – spiega la prof.ssa Eliana Leo di Unimore, supervisore della sua tesi di Dottorato – si occupa di un progetto dal titolo “Drug delivery strategies for Geraniol nose-to brain administration” che prevede lo sviluppo di sistemi nanoparticellari di delivery intranasale di un composto naturale a forte azione anti-infiammatoria, potenzialmente utili nella cura di diverse patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson”.
Il geraniolo è un componente di vari oli essenziali utilizzato diffusamente per le sue proprietà deodoranti, aromatizzanti e insetto-repellenti. Negli ultimi anni sono state scoperte nuove e diverse proprietà della molecola, ed in particolare, le sue potenzialità terapeutiche in malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson. Infatti, il geraniolo agisce come anti infiammatorio e neuroprotettivo contrastando i caratteristici sintomi della malattia, quali il tremore e la perdita di controllo dei movimenti. Tuttavia, dopo somministrazione orale viene velocemente eliminato dall’organismo raggiungendo con difficoltà il cervello che è il sito bersaglio. Pertanto, una via di somministrazione alternativa è quella intranasale, (“nose to brain”), perché permette l’accesso diretto di farmaci al cervello. Il progetto di ricerca della giovane ricercatrice Unimore si è focalizzato sullo sviluppo di un sistema nanoparticellare per veicolare il geraniolo al cervello per la via intranasale, evitando di causare danni e tossicità alla mucosa del naso, particolarmente sensibile a sostanze come il geraniolo. Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’Università di Ferrara, nello specifico col prof. Alessandro Dalpiaz, e con l’Università Federale di Goias in Brasile, con la prof.ssa Eliana Martins Lima.
“La ricerca – riferisce la prof.ssa Eliana Leo di Unimore – è ancora in corso, ma i risultati ottenuti sono molto promettenti in quanto hanno evidenziato che le nanoparticelle permettono un assorbimento completo del geraniolo nel cervello in animali da laboratorio, senza causare danni alla mucosa nasale. Si tratta al momento di risultati preliminari che dovranno essere confermati in futuro su modelli animali che mimano il morbo di Parkinson per valutare l’effettiva capacità terapeutica dei nanofarmaci”.
Eleonora Truzzi, residente a Correggio (RE), si è laureata nel 2015 in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (110/110) presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia svolgendo la sua tesi sperimentale nell’ambito del programma Erasmus presso il Dipartimento di Farmacia e Tecnologia Farmaceutica dell’Università di Navarra, Pamplona (Spagna). Attualmente è al terzo anno del corso di Dottorato in “Clinical and Experimental Medicine (CEM-UNIMORE), di cui è tutor la prof.ssa Eliana Leo. Durante questo suo ultimo anno ha svolto un periodo di attività di ricerca presso il “FarmaTec Laboratory” dell’Università Federale di Goiàs (Brasile). La dottoressa Truzzi è autore di 7 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, 9 comunicazioni a congresso ed è co-inventore di 1 brevetto depositato.