A due giorni dalla grandinata che sabato 22 giugno ha colpito la città di Bologna, il Comune è impegnato nel ripristino degli immobili danneggiati e nel monitoraggio del patrimonio, a cominciare dalle scuole, e invoca lo stato di emergenza: l’assessore alla protezione civile Alberto Aitini è in contatto con l’assessore regionale Paola Gazzolo per seguire da vicino l’iter della richiesta dello stato di emergenza nazionale avanzata dalla Regione a Roma.
In città questa è la situazione delle tre scuole più colpite: il nido Roselle di via Roselle riaprirà nella giornata di domani, martedì 25 giugno; il nido Trottola di via Bombicci, dove si sono rotti alcuni vetri e distaccati dei pannelli interni, nella giornata di domani, martedì 25 giugno, resterà ancora chiuso. La situazione più pesante si è registrata nella scuola d’infanzia Follereau di viale Felsina: qui il violento temporale di sabato ha provocato danni ingenti che non rendono possibile il ripristino delle condizioni di sicurezza in tempi brevi. La vicesindaco con delega alla scuola, Marilena Pillati, sta valutando insieme all’Istituzione Educazione e Scuola (Ies) una soluzione alternativa da offrire alle famiglie dei bambini per gli ultimi giorni di attività (le scuole d’infanzia sono infatti aperte fino a venerdì 28 giugno), mentre sarà comunicata nelle prossime ore la sede del centro estivo che avrebbe dovuto essere ospitato alle Follereau.
Da questa mattina i tecnici del Comune sono al lavoro in un’ottantina di scuole dove la grandinata ha prodotto danni minori. Per quanto riguarda il verde pubblico, gli alberi hanno retto la violenza dell’episodio di sabato scorso e si è registrata solo la caduta di qualche ramo: è in corso comunque il monitoraggio di tutto il patrimonio per eliminare il rischio di rami pericolanti. I tecnici della manutenzione del verde sono inoltre intervenuti in una cinquantina di aree scolastiche per effettuare il controllo e la pulizia degli spazi verdi. Ci vorranno alcuni giorni poi per concludere la pulizia di strade e marciapiedi dall’ingente quantità di foglie cadute durante la grandinata.