Si terrà martedì 14 maggio alle ore 10 all’oratorio S. G. Bosco di Castellarano il convegno ispirato dalla recente pubblicazione del libro di Sergio Paronetto dal titolo “Primo Mazzolari e Tonino Bello. L’inquiedudine creativa della pace” che vede tra i relatori le massime Istituzioni politiche e religiose del territorio reggiano e mantovano: Giorgio Zanni, Presidente della Provincia e sindaco di Castellarano; Matteo Maria Zuppi, l’arcivescovo di Bologna; Massimo Casisasca, il Vescovo di Reggio Emilia; Bruno Bignami, il presidente della Fondazione Primo Mazzolari; Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione Tonino Bello; Sergio Paronetto, presidente del Centro Studi Pax Christi.
L’intento è quello di far conoscere ai giovani il grande patrimonio di senso e di valore e l’eredità storica, civile, politica, sociale, ecclesiale, teologica e pedagocica tramandataci dai due testimoni di fede ed umanità, preti di frontiera, tuttora scomodi e profetici, portatori di un pensiero nuovo rivolto alla predilizione per i poveri, il dialogo con i lontani, il rifiuto di ogni forma di ingiustizia, guerra e di violenza. Anticipatori di temi sociali a tutt’oggi controversi e divisivi, ci vengono descritti dall’Autore Prof. Sergio Paronetto con una tecnica comunicativa sorprendente, caratterizzata dalle stesse parole dei due “Eredi della Terra” che ci indicano un’unica strada “per continuare il cammino”. Accomunati da esperienze diverse in realtà geografiche distinte (nord-sud), ma legate dall’amore per la propria terra (Puglia ed Emilia Romagna), entrambi i profeti del nostro tempo e uomini di pace “non in pace” ci vengono presentati da Sergio Paronetto con lo stesso interrogativo (“fino a quando questa cultura della nonviolenza rimarrà subalterna?”) sostenuto e tramandato dalla stessa speranza di pace in un intreccio profondo tra politica e profezia. L’agire politico, animato dalla profezia, può essere inteso come nuovo inizio per tutti. Ed ecco allora la brillante esortazione dell’autore che proprio in virtù della forza degli stessi interrogativi ha voluto scrivere quest’opera che accresce la nostra comune speranza in un’unica fede, quella della politica “quale valore di popolo” volutamente inserito in diverse declinazioni, in ogni Statuto Comunale d’Italia.