Non si può ovviamente non ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio che anche quest’anno dà il suo fondamentale contributo alla stagione culturale sassolese, elargendo 145.000 euro che sono più o meno la stessa cifra con cui l’ha sostenuta almeno da dieci anni a questa parte.
Si può invece notare che da dieci anni e più ad oggi, la proposta formulata dal Comune alla Fondazione Cassa di Risparmio resta praticamente invariata: il concerto del 2 giugno, tre serate estive in piazzale Della Rosa; da sette anni a questa parte, cioè da quando l’ultimo cinema ha chiuso i battenti, il cinema estivo al Parco Vistarino. Relativamente recenti (parliamo sempre di anni) sono anche gli appuntamenti (comunque marginali dal punto di vista dei costi e degli stanziamenti) degli incontri letterari a Villa Giacobazzi.
Sembra che l’attività dell’Ufficio cultura comunale all’atto di preparare la stagione estiva sia insomma da più di un decennio quello di cambiare la data, qualche cifra e qualche titolo alla delibera comunale di richiesta fondi, che resta praticamente invariata. Così come resta invariata la proposta, non solo sempre uguale ma sempre e immancabilmente affidata agli stessi soggetti, indubbiamente meritevoli ma ormai impegnati in una sorta di regime di monopolio a proporre, per esempio, musica in piazzale Della Rosa (133.000 euro dei 145.000 sono per i quattro concerti).
Nonostante proclami su proclami nessuna amministrazione, da quella Pattuzzi ad oggi, ha mai messo in discussione questo rapporto e questa esclusività della proposta.
Se in oltre dieci anni niente di nuovo avanza, in parte può dipendere dal sonno profondo che la cultura sassolese, privata di teatro e cinema da anni e abituata a pochissimi appuntamenti fissi, dalle Fiere d’Ottobre al Natale, dorme. Ma più probabilmente è chi sarebbe deputato a ricercare proposte culturali nuove, innovative e interessanti, non svolge il suo compito e si accontenta di copiare e incollare la delibera dell’anno prima.
Non si può non notare che con oltre dieci anni di contributi di questa entità la Fondazione avrebbe tranquillamente potuto sostenere la ristrutturazione del Politeama, aprendo infinite possibilità culturali per Sassuolo invece del solito brodino”.
(Gino Venturelli, Consigliere comunale Sassuolo Gruppo misto)