Martedì 8 gennaio alle ore 18.30 alla Biblioteca Mabic è in programma la presentazione del libro di Paolo Scaramelli “Una vita per la Ferrari (e non solo)” (Incontri Editrice) curato dal giornalista e scrittore Leo Turrini, con prefazione di Patrick Tambay.
Partecipano all’incontro Leo Turrini e l’ing. Mauro Forghieri, tra gli uomini di fiducia di Enzo Ferrari. L’incontro è a cura del Rotary Club Sassuolo con il patrocinio del Comune di Maranello.
Il libro raccoglie le memorie private di Paolo Scaramelli, meccanico della Scuderia Ferrari dal 1970 al 1988. Dal 1974 ha iniziato a seguire la squadra di Formula 1, con la quale ha vinto il titolo mondiale nel 1979 con Jody Scheckter. Dal 1993 al 2000, anno in cui è andato in pensione, ha lavorato al reparto prove del Cavallino. Conclusa l’esperienza in Ferrari, si è dedicato al volontariato con l’associazione AVAP di Formigine (Modena).
E’ scomparso nel 2016. “Prima di morire troppo presto”, afferma Turrini, “il mio grande amico Paolo Scaramelli, meccanico Rosso da Gilles a Schumi, su mia sollecitazione aveva riordinato i suoi appunti. Perché Paolino, confidente del Drake, teneva un diario. Meraviglioso.
La famiglia, che ringrazio di cuore, ha voluto che io sistemassi le virgole. In ‘Una vita per la Ferrari (ma non solo)’ ci sono i fedeli racconti di Scaramelli che partono dal 1977, con l’arrivo di Gilles Villeneuve al posto di Lauda, fino alla maledetta stagione 1982. Impreziositi dai capitoli dedicati al Drake – uomo ‘egoisticamente insaziabile’, ma impareggiabile motivatore di quella che oltre ad essere una sua creatura era la sua famiglia – e a Don Galasso Andreoli – il parroco della Ferrari – a cui Scaramelli dedica parole che fanno venire la pelle d’oca.
Ma la vita di Paolo non è stata solo per il Cavallino rampante: ha dedicato gli ultimi anni della sua esistenza al volontariato, come testimoniano le parole dei colleghi e amici dell’associazione AVAP di Formigine in conclusione del volume. C’è la prefazione affettuosa di Patrick Tambay, il sostituto di Villeneuve dopo l’incidente mortale di Zolder, trovatosi in meno di tre mesi a prendere sulle spalle l’intera squadra alla luce dell’infortunio di Pironi. ‘Una vita per la Ferrari (ma non solo)’ è un libro che commuove, è uno spaccato di un’Avventura dal fascino intrigante ed immortale”.