Negli ultimi decenni, con l’affermarsi della knowledge economy e della conseguente enfasi sugli aspetti simbolici e immateriali dei prodotti e dei servizi, si è assistito a una progressiva “culturalizzazione dell’economia” che ha favorito una maggiore commistione tra cultura ed economia. In questo nuovo contesto, la creatività rappresenta un’opportunità non solo per la competitività aziendale, ma anche per lo sviluppo delle economie territoriali e per la vita delle metropoli e delle città di media dimensione come Reggio Emilia. Ma quali sono le basi della creatività?
Se ne parlerà in una tavola rotonda dal titolo “Le basi della creatività: spazi, collaborazioni e relazioni nelle città”, organizzata dal Dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore, lunedì 17 dicembre, alle ore 12.00, nell’Aula D2.6 (II piano) del complesso universitario Palazzo G. Dossetti (viale Allegri 9) a Reggio Emilia.
Intervengono Raffaella Curioni, Assessore a educazione e conoscenza del Comune di Reggio Emilia, Pier Vittorio Mannuccidella London Business School e Roberto Righetti di ERVET. Coordina Fabrizio Montanari, docente di Organizzazione aziendale presso il Dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore e autore della recente pubblicazione “Ecosistemi creativi. Organizzazione della creatività in una prospettiva di network”, ed. Franco Angeli, 2018.
“Gli studi condotti negli anni anche in Emilia-Romagna – dichiara il prof. Fabrizio Montanari del Dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore – sottolineano l’importanza degli spazi e dei processi collaborativi nell’alimentare relazioni che fanno sentire le persone più ispirate e creative. La tavola rotonda è occasione per anticipare alcuni risultati di una ricerca, finanziata dal Fondo di Ateneo per la Ricerca (FAR) e condotta dai Dipartimenti di Comunicazione ed Economia e di Scienze e Metodi dell’Ingegneria sul ruolo degli spazi collaborativi nel contesto urbano e per il lavoro del futuro”.