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Ecco la nuova Programmazione triennale dell’Istruzione e Formazione professionale

Oltre 180 milioni di euro per i percorsi di istruzione e formazione professionale per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022, con un’offerta formativa rinnovata, sia per quanto riguarda le competenze trasversali che quelle digitali, che si aggiungono al potenziamento delle attività didattiche nei laboratori e nelle imprese.
Approvato in questi giorni dalla Giunta, il Piano ha iniziato l’iter in Assemblea legislativa, a partire dalla commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità che si è tenuta questa mattina.

Con questo stanziamento la Regione completa, rispetto al sistema educativo e formativo, la programmazione delle risorse del Fondo sociale europeo assegnate all’Emilia-Romagna per il periodo 2014/2020. Il sistema dell’istruzione e formazione professionale, di competenza regionale, permette di assolvere il diritto dovere all’istruzione e alla formazione, e conseguire una qualifica e un diploma professionale.
E’ stato anche siglato l’accordo con l’Ufficio scolastico regionale, per permettere agli Istituti professionali di offrire agli studenti, in aggiunta ai percorsi scolastici quinquennali, anche percorsi di istruzione e formazione professionale per il rilascio della qualifica triennale e del diploma professionale; accordo che si è reso necessario per dare seguito alla riforma nazionale dei percorsi di istruzione professionale (prevista dal decreto n. 61 del 2017).
“La  riforma  nazionale dell’istruzione professionale- spiega l’assessore regionale alla Scuola e alla Formazione, Patrizio Bianchi- fondata  su uno stretto raccordo della scuola e della formazione con il mondo del lavoro e sulla personalizzazione dei percorsi, raccoglie l’esperienza dell’Emilia-Romagna e rafforza il sistema di Istruzione e Formazione professionale costruito in questi anni, per consentire a tutti gli studenti di innalzare le proprie competenze di cittadinanza e avere migliori prospettive di occupabilità. Tra i ragazzi che partecipano a questi percorsi il successo formativo è al 94%. Dunque, è merito anche di questo sistema se la dispersione scolastica in Emilia-Romagna è scesa dal 13,6 al 9,9%”.
“Anche nel nuovo assetto ordinamentale dell’Istruzione professionale, gli Istituti professionali potranno contribuire in sussidiarietà alla realizzazione dell’offerta formativa di IeFP- sottolinea Stefano Versari, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale -. Gli studenti in uscita dal primo ciclo potranno scegliere tra percorsi quinquennali di istruzione professionale e percorsi triennali per conseguire una qualifica IeFP. In questo modo gli Istituti professionali accreditati arricchiranno le opportunità formative per i ragazzi al termine della scuola secondaria di primo grado. Un settore importante per il contrasto alla dispersione e per l’occupabilità, impegnato a rispondere alle vocazioni ‘del sapere fare’ di molti nostri giovani”.

Novità della nuova Programmazione
La Programmazione triennale innova l’offerta formativa del sistema, migliorando la didattica per l’apprendimento delle competenze trasversali e digitali e rafforzando l’insegnamento delle competenze tecnico-professionali e di quelle culturali e di cittadinanza; inoltre, tutti i percorsi mirano a superare la separazione tra teoria e pratica e all’integrazione tra apprendimento in aula o in laboratorio e apprendimento nelle organizzazioni di lavoro.
L’obiettivo è quello di garantire agli studenti in uscita dalla scuola media un’offerta educativa capace di offrire ancora più qualità, obiettivo condiviso con le parti sociali anche nel recente Piano Giovani Più.
Nel prossimo triennio si è prevista, inoltre, una maggiore personalizzazione dei percorsi, in particolare per i giovani a rischio di abbandono. E poi un rafforzamento dei percorsi di quarto anno per il conseguimento del diploma professionale e, più in generale, della filiera di istruzione e formazione tecnica e professionale.
La finalità, appunto, è quella di garantire a più studenti l’opportunità di proseguire il proprio percorso per accedere ad un titolo di istruzione terziaria.
Viene inoltre modificato il repertorio regionale delle qualifiche, integrando gli standard professionali regionali in base a quelli nazionali, per aumentare la spendibilità delle qualifiche e dei diplomi professionali e per allineare le competenze con le richieste di specializzazione del sistema produttivo. Finito il periodo di sperimentazione, viene inoltre portato a regime il 4° anno per arrivare alla qualifica e al diploma.

Nuovi strumenti di valutazione e controllo
Per qualificare ulteriormente l’offerta formativa, monitorandone sistematicamente l’efficacia, laRegione Emilia-Romagna si è dotata inoltre di nuovi strumenti di valutazione e controllo di tutte le attività di formazione finanziate (non solo IeFP).
In particolare, la Giunta ha ridefinito le soglie di efficacia occupazionale e complessiva con cui sono misurate le attività formative realizzate, prevedendo in caso di mancato raggiungimento delle stesse anche la riduzione dell’importo finanziario riconosciuto agli enti di formazione.
Le comunicazioni inviate dagli enti di formazione rispetto all’occupazione pertinente dei partecipanti ai corsi a sei mesi dalla loro conclusione, vengono ora incrociate con il Sistema Informativo Lavoro Emilia-Romagna (SILER), con il Sistema Informativo Formazione Emilia-Romagna (SIFER), con diverse banche dati nazionali (Inps, Ccciaa, ecc.) e attraverso interviste realizzate ai partecipanti ai corsi di formazione.

















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