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Sant’Ilario, con “Sandrone soldato” si chiude il Centenario della Grande Guerra

Si chiude il centenario della Prima Guerra Mondiale e per Sant’Ilario è l’approdo di un percorso iniziato nel 1998 che ha portato, negli ultimi anni, alla realizzazione di mostre, concerti, iniziative con le scuole e dell’importante pubblicazione presentata lo scorso febbraio. Il volume “Sant’Ilario e la Grande Guerra” ha attirato molto interesse da parte non solo dei santilariesi per l’accuratezza, la ricchezza di materiali e la sua unicità nel ritrarre gli effetti del grande evento su una piccola comunità locale. Un progetto reso possibile dalla volontà dall’Amministrazione Comunale e dalla collaborazione con il Centro Studi Musica e Grande Guerra nonché dell’apporto delle associazioni del territorio e di tanti volontari.
Momento finale – sabato 24 novembre –  sarà lo spettacolo “Sandrone soldato” realizzato questa volta attraverso il teatro di burattini dalla compagnia Fémateatro dopo la prima –  in carne e ossa – diretta nel 2013 da Auro Franzoni.
“Sandrone Soldato” ovvero “Per la più grande Italia”, fu scritta nei campi di prigionia di Rastatt e Celle (Germania) nel 1917-18 da Angelo Ruozi Incerti ufficiale dell’Esercito Italiano; essa poi fu trascritta a Cellelager (Hannover) in un quaderno dal suo compagno amico Giuseppe Denti. Il sottotitolo “Per la più grande Italia” riprende tale e quale il titolo del libro di Gabriele D’Annunzio che contiene i discorsi tenuti nel “radioso maggio “ del 1915 e in particolare quello tenuto a Quarto, presso Genova, il 4 maggio 1915 che, rievocando la partenza dei Mille di Garibaldi, coincise con una delle più grandi manifestazioni interventiste. Il sottotitolo ha intenti satirici molto evidenti, perché lo svolgimento e il significato della vicenda bellica di Sandrone assuma un senso opposto ai contenuti dei discorsi propagandistici. Infatti Sandrone, che parla in dialetto come tutti i soldati, descrive la durezza e la violenza della guerra nella sua realtà. Nella sua esperienza e nelle sue parole, nelle sue riflessioni e nei suoi giudizi si possono dunque ritrovare tutti i soldati che sono stati a combattere nelle trincee .
Riportare in scena “Sandrone Soldato” attraverso i burattini, come accadde un secolo fa fra i prigionieri di Celle, significa ritrovare il tono schietto e popolare di questa storia, avvicinarla alla gente, riproporre lo scarto fra il contadino Sandrone e i padroni e i generali che l’hanno spedito al fronte per i loro interessi e la loro carriera. Sandrone riconoscerà, oltre ai suoi compagni di sventura evocati nel testo e persi nella guerra, il fratello che sta nella trincea opposta, ma come lui mandato a morire al fronte. A marionette da tavolo l’onere raccontare la vita di Ruozi nel lager e aprire uno squarcio sulla prigionia, ma anche raccontare di umanità che resiste all’orrore grazie all’intelligenza, alla capacità critica e all’arte.

 

sabato 24 novembre
Centro Culturale Mavarta, ore 21.00
Fémateatro presenta Sandrone soldato
con Elis Ferracini e Maurizio Mantani
ingresso libero

















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