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Servizio idrico integrato, i Comuni reggiani hanno approvato il nuovo Atto d’indirizzo e la costituzione della società pubblico-privata ‘Arca’

I sindaci reggiani, riuniti nel Consiglio locale di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per il Servizio Idrico e i Rifiuti – Ambito di Reggio Emilia), hanno approvato l’Atto di indirizzo per l’affidamento del Servizio idrico integrato della provincia di Reggio Emilia. Tale Atto prevede la costituzione della nuova Arca – Azienda reggiana per la Cura dell’Acqua, società mista a maggioranza pubblica, per il governo della risorsa naturale primaria, bene comune per eccellenza.

La decisione è un passaggio fondamentale del percorso di confronto politico e sociale, avviatosi dal 2012.

Dopo approfondimenti giuridici e tecnici ed un dialogo trasparente con i principali portatori d’interesse, nel 2015 gli stessi sindaci reggiani avevano deliberato il modello gestionale con il quale sarebbe stato gestito il Servizio idrico integrato.

La definizione del nuovo soggetto di gestione dunque, si legge nell’Atto di indirizzo, “arriva dopo quattro anni di un approfondito confronto, che ha coinvolto anche il Forum provinciale per l’Acqua (composto da tutti i portatori di interesse e dall’associazionismo del settore), finalizzato a comprendere i meccanismi che regolano la gestione dell’acqua e a proporre una formula gestionale capace di aumentare il livello di territorialità e di controllo pubblico” nella conduzione di questi servizi.

I rappresentanti degli Enti locali reggiani hanno scelto di costituire una società mista, dopo aver escluso l’iniziale ipotesi – fondata su uno studio di fattibilità – per un affidamento in house, “ritenuto dai sindaci troppo rischioso, per l’incertezza normativa in merito alle possibili ripercussioni dell’indebitamento, intrinseco alla gestione del servizio idrico integrato, sulle finanze degli Enti locali stessi”.

Arca “avrà la titolarità della concessione, mentre sarà prevista l’assegnazione della prevalenza delle funzioni inerenti il servizio quale contributo operativo del partner privato all’esecuzione di tali prestazioni e/o il suo contributo amministrativo alla gestione dell’entità a capitale misto, in conformità al modello della società mista le cui caratteristiche sono state descritte ed esaminate dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Giuseppe Caia del dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna, ove si prevede che il socio operativo svolga l’interezza delle funzioni operative relative al servizio”.

L’acronimo Arca spiega in quattro lettere quali obiettivi si sono poste le istituzioni reggiane. La lettera “A” richiama il termine Azienda che descrive una gestione che deve necessariamente funzionare con autonomia ed efficienza. La “R” è riferita all’aggettivo “Reggiana” che descrive lo stretto rapporto che dovrà avere la gestione del servizio idrico con il territorio, poiché la società mista opererà solo ed esclusivamente per i Comuni della provincia di Reggio Emilia. La “C” indica il concetto di “Cura” delle acque potabili e reflue e più in generale di un bene comune che è vitale.

Infine, anche la parola Arca in sé ha un significato: richiama il senso di uno strumento che nascerà per salvaguardare, custodire un fondamentale servizio del territorio per i prossimi decenni.

La nuova società dovrà garantire un controllo sulle tariffe e sugli investimenti, rafforzando a livello locale i ruoli della stessa Atersir e di Arera – Autorità per la regolazione di Reti, Energia e Ambiente (organismo nazionale indipendente).

Qualità del servizio, efficienza e controllo pubblico sono elementi strategici in una provincia che, dalla nascita di Agac fino ad oggi, ha garantito un servizio idrico di eccellenza, con una qualità dell’acqua tra le migliori in regione e un livello di perdite della rete di distribuzione tra le più basse in Italia.

“Vogliamo garantire – spiegano i sindaci e gli amministratori pubblici del Consiglio locale di Atersir – la qualità dei livelli di servizi erogati fino ad ora da Agac prima, poi da Enìa e Iren, ed anzi proseguire con il suo miglioramento. L’Atto di indirizzo contiene una richiesta, da parte dei sindaci, ad Atersir regionale affinché i servizi essenziali per la gestione dell’acqua restino a Reggio Emilia; servizi quali la progettazione delle reti e degli impianti, il laboratorio per l’analisi delle acque, la ricerca delle perdite, i servizi per l’utenza, il telecontrollo. Garantiremo la tutela dei lavoratori prevedendo un apposito accordo con le organizzazioni sindacali con le quali non è mai venuto a meno un dialogo costruttivo. Arca, all’interno del futuro Statuto, adotterà inoltre forme di coinvolgimento della cittadinanza e dell’associazionismo interessato al tema della gestione del sistema idrico integrato”.

La struttura della nuova società sarà quindi quella di una azienda a maggioranza pubblica – il 60% rappresentato da Agac Infrastrutture (società dei Comuni reggiani), che la controllerà – e con un partner privato di minoranza, a cui, una volta selezionato, verrà affidata l’operatività del servizio che andrà articolato a livello di bacino provinciale reggiano, mantenendo a livello territoriale i principali servizi operativi.

Atersir sarà il committente pubblico che dovrà gestire la fase di selezione del soggetto e che dovrà regolare il titolare della concessione una volta espletato il nuovo affidamento.

 

















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