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Turismo: nuovo contratto nazionale per 1.500 modenesi

Sono quasi 1.500 i lavoratori modenesi del settore alberghiero-ricettivo, della ristorazione collettiva-commerciale e delle agenzie di viaggio cui si applica il nuovo contratto nazionale di lavoro firmato dai sindacati con la Confesercenti.

«Esprimo grande soddisfazione per un accordo che aspettavamo dal 30 aprile 2013 e che, da un lato, riconosce un aumento salariale immediato ai lavoratori, per i quali viene definito un sistema di flessibilità contrattuale, dall’altro valorizza la professionalità del lavoro stagionale – commenta Enrico Gobbi, segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale, il sindacato del commercio, turismo e servizi che conta 7 mila iscritti tra Modena e Reggio Emilia – Proprio il settore del turismo è uno di quelli destinati a crescere nella nostra economia, basti pensare che nel primo quadrimestre 2018 le presenze turistiche a Modena sono aumentate del 5,4% rispetto all’anno scorso, mentre i pernottamenti sfiorano il +10%. E la tendenza resta positiva».

Con il nuovo accordo, che a livello nazionale riguarda circa 300 mila dipendenti, ci sarà un aumento salariale lordo differente, in base alle figure d’inquadramento. Per chi lavora nella ristorazione o nei pubblici servizi, ad esempio, l’aumento salariale sarà suddiviso in cinque tranches da corrispondere entro dicembre 2021.

«Chi lavora nel turismo, un settore con una spiccata stagionalità, merita una giusta remunerazione e adeguate tutele, che garantiscono anche la qualità dei servizi.
La nostra priorità – conclude il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale – è contrastare il dumping contrattuale e la concorrenza sleale, nell’interesse sia delle aziende che dei lavoratori di un settore sempre più importante per l’economia modenese».

















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