Dalla montagna modenese al Cile e ritorno, all’insegna della multiculturalità e del legame mai interrotto con la terra d’origine. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha incontrato oggi a Bologna una delegazione di Capitan Pastene, la località del Paese sudamericano fondata agli inizi del Novecento da emigranti provenienti principalmente da Pavullo.
“E’ con grande piacere che incontro i discendenti di nostri concittadini che tanti anni fa sono partiti alla ricerca di migliori condizioni di vita. Come Regione siamo felici di poter sostenere, in collaborazione con gli Enti locali modenesi e la Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo, progetti che possano contribuire a mantenere vive e ben salde le relazioni tra le nostre comunità. In Europa e in Italia oggi il tema dell’immigrazione suscita molte polemiche. Non dobbiamo però mai dimenticare che anche noi – italiani ed emiliano-romagnoli – siamo stati a nostra volta migranti”, ha detto Bonaccini accogliendo il sindaco di Lumaco (di cui Capitan Pastene è una frazione), Manuel Paniqueo Tragnolao, e il senatore della Repubblica cilena Jaime Quintana Leal, alla guida della delegazione.
Tra i temi individuati su cui avviare iniziative comuni: agroalimentare, cultura e la scuola. All’incontro era presente il presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, Gian Luigi Molinari.
Nel 1904, 88 famiglie della provincia di Modena, principalmente di Pavullo, emigrarono nel Cile del sud dove fondarono la Colonia Nueva Italia, oggi Capitan Pastene, dando vita a una comunità che attualmente conta circa 2mila italo-cileni che mantengono vive le tradizioni della loro terra d’origine. Una comunità in cui convivono tre culture – quella indios Mapuche, l’italiana e la cilena – all’insegna della tolleranza e del rispetto reciproco.
Nel 2000 si è avuto il gemellaggio del Comune di Pavullo con quello di Angol, capoluogo della provincia di Malleco, che conta circa 16mila discendenti di coloni modenesi e che è a sua volta gemellata con quella di Modena.