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Edilizia scolastica, aggiornato il piano triennale della Provincia: nel 2018 disponibili 4 milioni dallo Stato

Per gli interventi di adeguamento sismico, messa in sicurezza e prevenzione incendi negli edifici scolastici superiore la Provincia potrà contare per il 2018 su un nuovo finanziamento statale di oltre quattro milioni. La somma scaturisce dalle indicazioni regionali sulla suddivisione dei fondi previsti da uno specifico decreto del Governo, pubblicato dell’aprile scorso, che avvia la programmazione triennale 2018-2020 sull’edilizia scolastica, con priorità, appunto, a sismica e sicurezza. Si tratta di risorse legate ai mutui della Banca europea degli investimenti (Bei) con ammortamenti a carico dello Stato.

Allo scopo di accedere a questi fondi il Consiglio provinciale ha approvato, lunedì 25 giugno, l’aggiornamento del programma triennale dell’edilizia scolastica superiore che prevede 18 progetti, per complessivi 32 milioni di euro; il piano sarà ora inviato alla Regione, quindi al ministero dell’Istruzione.

Come ha spiegato Emilia Muratori, consigliera provinciale con delega all’Istruzione, «il piano rappresenta il fabbisogno complessivo per i prossimi tre anni con una serie di interventi importanti che non siamo in grado di finanziare autonomamente; questo documento e la programmazione che stiamo definendo con tutti i Comuni per le scuole comunali, rappresentano un strumento indispensabile per intercettare risorse anche da altre fonti di finanziamento, oltre a queste che sono fondamentali per ammodernare e aumentare la sicurezza sismica dei nostri istituti».

Tra gli interventi programmati con i fondi del 2018 figurano quelli al Fermi e al Barozzi di Modena, al Morante di Sassuolo, nella sede del Cavazzi di Pievepelago e al Levi di Vignola.

Per il 2019 e il 2020 la Provincia indica tra i lavori prioritari, tra gli altri, quelli al Fanti di Carpi, al Formiggini di Sassuolo, al Tassoni e al Corni di largo Aldo Moro a Modena, al Cavazzi di Pavullo, nella sede del Formiggini a Palagano e per i lavori al Ramazzini a Modena.

Intanto con le risorse già assegnate lo scorso anno, entro il 2018 la Provincia prevede di aggiudicare appalti per lavori sull’edilizia scolastica superiore per quasi dieci milioni di euro. Tra gli interventi previsti spiccano quelli di ampliamento del polo Selmi-Corni in via Leonardo da Vinci a Modena e del polo Levi Paradisi di Vignola.

La Provincia gestisce la manutenzione di 58 edifici scolastici superiori, 24 palestre, quasi 1400 aule e oltre 500 laboratori.

Il Fermi si amplia al Ramazzini: via libera alla convenzione con il Comune di Modena

Via libera da parte del Consiglio provinciale all’accordo con il Comune di Modena per il passaggio a titolo gratuito per 60 anni alla Provincia dell’edificio della struttura protetta Ramazzini in via Luosi 130 a Modena.

L’obiettivo, una volta trasferita la struttura protetta, come previsto dal Comune, sarà di trasformare l’edificio in sede scolastica a servizio innanzitutto del Fermi, situato proprio di fronte, ma non solo: il Ramazzini consentirà alla Provincia di risolvere eventuali problematiche di spazio anche di altri istituti tecnici della zona e dare una collocazione definitiva alla sede dell’Ufficio scolastico regionale (ex Provveditorato) attualmente in affitto in via Rainusso, con canoni di affitto a carico della Provincia.

La Provincia si impegna ad eseguire a proprie spese tutti gli interventi necessari per adeguare i locali. Tutti i dettagli e gli accordi tecnici del passaggio saranno definiti tramite una prossima convenzione.

Il Fermi, con gli indirizzi di chimica, automazione e informatica, dal 2008 è cresciuto di quasi 400 studenti, arrivando ai 1.138 iscritti attuali; in dieci anni gli studenti superiori nel comune di Modena sono aumentati dai 12.538 del 2008 ai 14.345 attuali e oltre 150 classi in più.

Lo scorso anno la Provincia aveva messo a disposizione dell’istituto una nuova palazzina costruita a fianco dell’edificio attuale (dove ha sede anche il laboratorio agroalimentare) con un investimento di oltre 1,5 milioni di euro, ma il trend di crescita non accenna a diminuire e in futuro serviranno nuovi spazi.

















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