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Prende il via il progetto FA.C.E. – Farsi Comunità Educanti Fondazione. Reggio Children guida il progetto

È iniziato stamattina al Centro Internazionale Loris Malaguzzi il Kick Off Meeting del progetto FA.C.E. – Farsi Comunità Educanti di cui è capofila la Fondazione Reggio Children, finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini.

Il progetto, che avrà una durata triennale e si svolgerà nelle città di Reggio Emilia, Napoli, Palermo e Teramo, si propone di potenziare l’accesso ai servizi educativi e di cura dei bambini di età 0/6 anni attraverso la promozione della partecipazione delle famiglie, a partire da quelle in condizione di marginalità socio-economica. L’obiettivo finale sarà invece quello di creare le condizioni per la costituzione di comunità educanti che portino ad una ridefinizione delle politiche educative nei territori coinvolti.

«Il progetto FA.C.E. – spiega Raffaella Curioni, Assessore alla Conoscenza e all’Educazione del Comune di Reggio Emilia – vuole realizzare un grande sogno: creare comunità educanti, al cui centro siano le famiglie e i genitori, che portino a ripensare insieme le politiche educative per l’infanzia. Siamo molto contenti che la Fondazione Reggio Children sia capofila di questo ambizioso progetto e che coinvolga sul territorio numerose scuole, associazioni del terzo settore, ma anche il Comune con l’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia, Reggio Children srl e la Fondazione E35 che aiuterà il capofila nella gestione generale e nella comunicazione del progetto. Il meeting iniziato oggi vuole essere un momento in cui presentare alle città partner alcune tematiche su cui si basa da sempre il sistema educativo reggiano quali la partecipazione, la rigenerazione urbana e i progetti di comunità per poi passare alla parte più tecnica di coordinamento generale e dare il via alle attività volte a favorire la nascita di consigli territoriali per sviluppare percorsi partecipativi per la definizione delle politiche e dei servizi locali per la prima infanzia».

«Il progetto muove le mosse da un’idea di comunità che si costruisce e si rinnova quotidianamente intorno alla scuola e propone questa visione in differenti contesti. Le quattro città coinvolte – continua Carla Rinaldi, Presidente di Fondazione Reggio Children – presentano infatti sfide molto diverse fra loro: Teramo è zona che sta facendo i conti con le conseguenze di un rovinoso terremoto, Napoli storicamente ha questioni aperte di criminalità e abbandono scolastico, Palermo soffre della mancanza di servizi educativi per la fascia 0/3 anni, Reggio Emilia sta affrontando le sfide che l’intercultura propone. In ogni contesto, il progetto vuole proporre percorsi che sostengano e accompagnino le qualità specifiche di ogni territorio per cercare risposte alle questioni che maggiormente lo interessano. Nel far questo si partirà dal coinvolgimento delle famiglie in condizione di marginalità socio-economica, mediante percorsi partecipativi che includano i servizi territoriali e di cura quali Servizi Sociali, Servizi Sanitari e Ambulatori pediatrici pubblici».

Di risposta ai bisogni emersi, in ogni territorio verrà proposto uno o più interventi pilota, con il protagonismo delle famiglie. Tutto il percorso progettuale sarà anche occasione per avviare percorsi circolari di messa in rete dei territori, con quell’atteggiamento di ricerca e di ascolto con cui la Fondazione Reggio Children promuove le proprie attività.

Il progetto è stato presentato in risposta al bando Prima Infanzia promosso dall’impresa sociale Con I bambini, una società senza scopo di lucro che ha per oggetto l’attuazione dei programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, previsti dal Protocollo d’Intesa stipulato il 29 aprile 2016 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Presidente di Acri, l’associazione delle Fondazioni.

Oltre ai partner di progetto di caratura nazionale (Amref, Enel Cuore Onlus, Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia), ogni territorio coinvolto, per raggiungere gli scopi progettuali, ha strutturato un partenariato locale composto da amministrazione comunale, istituto comprensivo/scolastico, uno o più soggetti del terzo settore che abbiano già collaborato con comune/scuola, in particolare nel coinvolgimento dei genitori.

















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