Più promozione ed educazione alimentare per contrastare il calo dei consumi di frutta e verdura. Dopo il crollo degli anni scorsi, tornano a crescere i consumi di mele, pesche, kiwi, insalate, melanzane e zucchine delle famiglie italiane, che nel 2017 hanno acquistato circa 8,5 milioni di tonnellate di ortofrutta da portare in tavola (+2,2%; Fonte Cso). In particolare l’anno scorso sono cresciute le quantità acquistate di verdura ed ortaggi (+3,2%), più contenuto l’aumento per la frutta (+1,3%). Un segnale di inversione di tendenza rispetto al recente passato che s’inserisce comunque in un trend di lungo periodo caratterizzato dalla diminuzione dei consumi di ortofrutta in tutta Europa.
È il quadro emerso alla presentazione, questa mattina a Rimini nell’ambito di Macfrut 2018, della quarta edizione di Regio’Com, guida alle buone pratiche per la promozione di frutta e verdura realizzate in diversi Paesi del Vecchio Continente curata da Areflh, la rete europea delle principali regioni ortofrutticole, presieduta dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli.
“La stagnazione dei consumi di frutta e verdura – ha sottolineato Caselli- è un’altra grande sfida per il nostro settore. Il sostegno all’Ocm (Organizzazione comune di mercato) ortofrutta e alle misure europee di promozione dei consumi come il programma ”Frutta e verdura nelle scuole” sono tra i punti che come Areflh chiediamo che siano mantenuti nella nuova Pac (Politica agricola comunitaria). Richiesta che ho rinnovato al Commissario europeo all’Agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan, nell’incontro bilatelare che abbiamo avuto ad inizio settimana a Parma in occasione di Origo, il forum globale sui prodotti ad indicazione d’origine Dop e Igp”.
Secondo i dati forniti all’incontro il consumo di frutta e verdura in Europa è nettamente inferiore alla raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di 400 grammi pro capite al giorno. Non va molto molto meglio la situazione nel nostro Paese; ogni italiano, infatti, consuma in media circa 300 grammi di frutta e verdura al giorno, solo 16 anni fa erano 360. Un dato che preoccupa anche sul versante produttivo, oltre che su quello della salute.
Di qui l’importanza di iniziative come il programma “Frutta e verdura nelle scuole”, finanziato direttamente dalla Commissione europea agli Stati membri. In Italia il programma, seguito sul piano tecnico e scientifico dal Crea (Consiglio per la ricerca agricola e l’analisi dell’economia agraria) raggiunge oltre un milione di bambini tra i 6 e gli 11 anni con attività didattiche e formative che coinvolgono anche gli insegnanti.
Educazione alimentare: il programma della Regione Emilia-Romagna
Nell’ambito delle iniziative per insegnare le buone regole della prevenzione delle malattie a tavola, la Regione Emilia-Romagna ha tra l’altro avviato un programma di educazione alimentare con iniziative che puntano a sviluppare lo spirito critico dei consumatori e a favorire un consumo responsabile dei cibi per tutte le età, dai bambini agli adulti.
All’incontro è intervenuto anche Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera, che ha sostenuto l’iniziativa, oltre a rappresentanti di organismi e enti che hanno illustrato i risultati positivi di una serie di azioni e buone pratiche promozionali realizzate in Italia e in altri paesi europei. Obiettivo dello studio “Regio’Com” è infatti quello di diffondere su scala europea le buone pratiche adottate nelle Regioni membre di Areflh per invertire il trend negativo dei consumi e promuovere sul lungo periodo un’alimentazione più ricca di frutta e verdura, in definitiva più sana