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Il trombettista Franco Ambrosetti sabato al Teatro Dadà di Castelfranco Emilia

foto di Riccardo Contarin

Due sabati di Jazz targati Amici del Jazz di Modena in collaborazione con il Bologna Jazz Festival il 4 novembre a Castelfranco Emilia al Teatro Dadà il 4 novembre e l’ 11 allo SMALLET JAZZ CLUB.

Per il secondo anno, il Modena Jazz Festival incontra il Bologna Jazz Festival in una sinergia che sta portando le due realtà jazzistiche più importanti della nostra regione ad un successo di pubblico e critica.

Il primo appuntamento nella città di confine tra le due provincia, ovvero a Castelfranco Emilia, la città del Tortellino.

Grazie alla musica e grazie al Jazz i petroniani e i geminiani quindi si alleano per uno sviluppo artistico che ha radici profonde sulla via Emilia.

Storicamente sin dal dopoguerra tra Modena e Bologna si sono formate le band musicali più importanti della penisola, personaggi come Henghel Gualdi, Piergiorgio Farina, Romolo Grande e Pippo Casarini nel jazz e Francesco Guccini, i Nomadi, L’Equipe 84, Lucio Dalla nel Beat e nel Pop hanno stimolato e arricchito il patrimonio musicale di tanti Giovani.

Il 4 Novembre al Teatro Dadà uno Icona del Jazz Europeo, il trombettista di Lugano Franco Ambrosetti.

Nato a Lugano (CH) il 10 dicembre 1941, suo padre Flavio Ambrosetti era un sassofonista (alto), bandlieader e pioniero del bebop sulla scena europea dei primi anni quaranta. Studia pianoforte classico per 9 anni, ma a 17 anni lo abbandona per dedicarsi alla tromba, di cui è totalmente autodidatta. Debutta professionalmente a Roma nel 1961 con il quintetto di Romano Mussolini. Negli anni dell’università, continua ad esibirsi nei gruppi del padre e in gruppi a suo nome, a Zurigo e Milano. Suona, fin dal 1962, in tutti i festival di jazz più importanti al mondo (La Tour, S. Remo, Pori, Varsavia, Stoccolma, Zurigo, Milano, Lugano, Parigi, Bologna). Negli anni Sessanta si esibisce con Gato Barbieri, Daniele Humair, George Bruntz, Kenny Clarke, George Joyner, Pierre Favre, Dexter Gordon, Johnny Griffin, Benny Golson, Woody Shaw, Louis Haynes, Sam Jones, Donald Bird, e molti altri. In Italia, si esibisce al Derby Club con Enrico Intra, Franco Cerri, Giorgio Azzolini, Franco D’Andrea, Dino Piana, Gianni Basso, Oscar Valdambrini, Renato Sellani, Enzo Jannacci, etc.

Vince il primo premio al Vienna International Jazz Competition diretto da Friedrich Gulda. Debutta nel 1967 negli Stati Uniti al Monterey Jazz Festival con il quintetto del padre e Jean-luc Ponty. Negli anni Settanta focalizza sulla formazione di quartetto, suonando con musicisti svizzeri quali George Grutz, Daniel Humair, Ron Mathewson, J. F. Clarke Henry Texierm e guidando gruppi quali The Swiss Leaders, sia in Svizzera sia in Italia. Si esibisce al JazzFestival di Berlino con Arnie Lawrence nel ’77, con Michael Brecker e con Hal Galper nel ’78, al Festival di Montreux nel 1970/1979, Umbria Jazz nel 1975, Camden Festival nel 1978 e molti altri. La sua collaborazione con Enja, attiva tutt’oggi, inizia nel 1979. Negli anni Ottanta e Novanta partecipa a numerosi festival e trasmissioni televisive, registrando la maggior parte dei suoi dischi a New York, dove si esibisce al Blue Note, Visiones, Sweet Basil, Bradleys, Birdland con musicisti quali Kenny Barron, Dado Moroni, Marvin Smitty Smith, Victor Lewis, Uri Caine, Seamus Blake, David Sanchez, Ira Coleman, Gary Bartz, Peter Washington tra gli altri. Suona in occasione del Settecentesimo anniversario della Confederazione Elvetica con un gruppo comprendente John Scofield e Jerry Bergonzi.

Pubblica gli album “Light Breeze”, “Grazie Italia”, “European Legacy”, “Liquid Gardens”, tra gli altri. Dal 2004 collabora stabilmente con Miroslav Vitous, in formazione di duo, trio e quartetto, avvivinandosi alla musica sperimentale, a partire dalla partecipazione al progetto Remembering Weather Report. Partecipa in veste solistica alla serata di gala per il Settantacinquesimo di Quincy Jones al Festival di Montreux. Oggi, Franco Ambrosetti collabora stabilmente con , Dado Moroni, Antonio Faraò, Enrico Intra, Danilo Rea  e con Uri Caine, in trio e in progetti di respiro sinfonico. E’ degna di nota la sua collaborazione venticinquennale con Mina e con Massimiliano Pani.

Ambrosetti ha registrato 27 album in veste di band leader, affianco a musicisti di altissimo livello quali Michael Brecker, John Scofield, Geri Allen, Phil Woods, Hal Galper, Tommy Flanagan, Howard Johnson, Greg Osby, Steve Coleman, Gato Barbieri, Dave Holland, John Abercrombie, Miroslav Vitous, Billy Hart, Mike Richmond, Don Sebesky, Ron Carter, Eddie Daniels, Buster Williams, Grady Tate, Kenny Barron, Victor Lewis, Billy Drummond, Uri Caine, Clarence Penn, Drew Gress, e ai suoi amici Gruntz e Humair. E’ stato inoltre ospite di più di altri cinquanta dischi.

La sua carriera di musicista, per oltre tre decadi, si è fittamente intessuta con il suo ruolo nell’azienda di famiglia, l’Ambrosetti Industrial Group, di oltre seicento dipendenti, in cui Ambrosetti ricopre dal 1973 il ruolo di Vice Presidente, Amministratore Delegato, Presidente. Dal 2000 si dedica interamente alla sua carriera musicale, e porta il numero dei suoi concerti annui da venti a sessanta. Ambrosetti ha scritto le musiche di scena per diversi spettacoli di Pinter, Baricco e Ibsen, in collaborazione con sua moglie, attrice e direttrice della propria compagnia teatrale.
Franco Ambrosetti ha inoltre composto alcune colonne sonore, per i film Die Reise di Markus Imhof, Riviera Cocktail di Heinz Buetler, Arsene Lupin per la SRG SSR Swiss Television.

Oltre al premio di Vienna, nel 1966, ha vinto il premio come Miglior Musicista indetto dalla RAI a Venezia nel 1985, ed è stato eletto Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica Francese.

 

















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