Un accordo strategico per il Made in Italy e una grossa opportunità per le imprese agricole. L’accordo CETA tra l’Unione Europea e il Canada è accolto con favore da Agrinsieme Modena, il coordinamento di CIA, Confagricoltura, Copagri e le centrali cooperative Legacoop, Confacooperative e Agci-Agrital.
Ferma restando la necessità di un costante monitoraggio sulla reale applicazione, l’accordo CETA assume una particolare importanza per un settore come quello agroalimentare, che nel 2016 ha esportato prodotti per 767 milioni di euro e che ha nel Canada un partner privilegiato, come confermano i dati: oltre un quinto dell’export totale, in valore, dell’Italia verso il Canada è composto da prodotti agricoli ed agroalimentari e di questo quasi la metà è costituto da prodotti vitivinicoli.
Ha già espresso soddisfazione per l’approvazione del trattato commerciale il Consorzio del Parmigiano Reggiano, che attraverso il presidente Nicola Bertinelli sottolinea che “il vantaggio per i produttori si riscontra su due fattori: prima di tutto sul raddoppio della quota dei formaggi comunitari esportabili e, a maggior ragione, sull’avvio di nuovi meccanismi di protezione rispetto alle imitazioni e alla contraffazioni”.
Ma cosa prevede l’accordo CETA? In primo luogo vantaggi per i consumatori, con il divieto di commercializzare carne bovina trattata con ormoni, e per l’ambiente, con gli impegni reciproci sullo sviluppo sostenibile. Ci saranno maggiori tutele per le produzioni italiane: 41 prodotti DOP/IGP, tra cui il Parmigiano Reggiano, saranno finalmente protetti dalle imitazioni e dopo oltre vent’anni di divieti e sentenze, le denominazioni “Prosciutto di Parma” e “Prosciutto San Daniele” potranno essere utilizzate in Canada. Inoltre l’import di carne canadese dovrà essere limitato nelle quantità e conformi alla regolamentazione UE (non trattate con ormoni). Verranno rimosse importanti barriere commerciali che, ad oggi, penalizzano le esportazioni europee di prodotti alcolici e di vini e le tariffe sulle esportazioni di molti prodotti saranno abbassate o eliminate. Maggiori, infine, anche le opportunità di lavoro in Canada.
“L’accordo CETA tra UE e Canada ha risvolti positivi importanti – spiega la coordinatrice di Agrinsieme Eugenia Bergamaschi – a partire dalla maggiore tutela delle eccellenze che produciamo. Rappresenta inoltre una grossa opportunità per le imprese agricole, ma serve lungimiranza e coraggio per sfruttare questa occasione di crescita. Noi di Agrinsieme – conclude Bergamaschi – auspichiamo che la politica intraprenda un’azione a supporto del percorso di approvazione del CETA”.