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Agricoltura, dalla Regione 18,4 milioni di euro per migliorare la qualità dei vini regionali, aumentare la competitività e ammodernare gli impianti

Arrivano dalla Regione oltre 18,4 milioni di euro per migliorare la qualità dei vini, dare una spinta all’innovazione tecnologica in campo e in cantina, favorire il risparmio energetico e incentivare il rinnovo dei vigneti con priorità per le tipologie di prodotto più richieste dal mercato e a più alto valore aggiunto. È la dotazione finanziaria complessiva di due bandi approvati recentemente dalla Giunta regionale in attuazione degli interventi previsti dall’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore vitivinicolo.

Gli aiuti per la ristrutturazione e/o riconversione

Il primo bando (delibera n. 605/2017) mette a disposizione dei produttori vitivinicoli 14,4 milioni di euro di aiuti nella campagna 2017-2018 per proseguire nell’opera di ristrutturazione e/o riconversione dei vigneti con l’obiettivo di rafforzare l’identità delle produzioni Dop e Igp e il legame con il territorio, favorire l’ammodernamento degli impianti e l’aumento di competitività delle aziende vitivinicole regionali, anche attraverso il ricorso alla meccanizzazione delle operazioni colturali e alla realizzazione di moderni sistemi di irrigazione.

A tal fine l’intero territorio regionale è stato suddiviso in tre macro aree (pianura emiliana, pianura romagnola e litoranea  e collina) e sono stati fissati gli importi delle spese ammesse e dei contributi erogabili nelle diverse aree a seconda dell tipo di intervento e dei lavori eseguiti (estirpazione, reimpianto, sovrainnesto, ecc.). Oltre al contributo per i costi di ristrutturazione e di riconversione, differenziato secondo le diverse tipologie di intervento, è prevista anche una sorta di  compensazione finanziaria per il mancato reddito conseguente alla realizzazione dei lavori: si va da un minimo di 1.000 euro ad ettaro in caso di sovrainnesto ad un massimo di 2.000 euro per i reimpianti. Niente compensazione finanziaria nel caso di reimpianto di vigneti a seguito di estirpazione obbligatoria per motivi di carattere fitosanitario. La superficie minima oggetto dell’intervento è di mezzo ettaro. La domande di aiuto vanno presentata entro il 30 giugno. Tutte quelle dichiarate ammissibili saranno soddisfatte secondo il criterio “pro quota” sino ad esaurimento delle risorse disponibili.

 Cosa prevede il bando “investimenti”

È invece fissata per il 28 agosto prossimo la scadenza per aderire alla misura “Investimenti” dell’Ocm vitivinicolo (annualità 2018). Questo secondo bando (delibera n. 685/2017), con una dotazione di 4,1 milioni di euro,  mette a disposizione di micro, piccole e medie imprese che svolgono attività di trasformazione e/o commercializzazione di prodotti vitivinicoli contributi in conto capitale che arrivano fino al 40% delle spese sostenute. Gli interventi spaziano dalla costruzione/ristrutturazione di immobili, all’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, all’ allestimento di negozi per la vendita diretta, passando per il lancio di siti internet finalizzati all’e-commerce. Per beneficiare degli aiuti le imprese che fanno domanda devono dimostrare di essere inserite in un contesto di filiera.

Il budget finanziario è suddiviso in due tranche: il 30% delle risorse è destinato a finanziare progetti di aziende agricole che producono il vino con le proprie uve e lo vendono direttamente; il restante 70% è invece riservato alle imprese agroindustriali che commercializzano il vino prodotto da uve in prevalenza acquistate da terzi o conferite da soci, come nel caso delle cooperative e dei consorzi. La dimensione economica dei progetti è compresa tra un minimo di 40.000 e un massimo di un milione di euro. Tra i criteri di priorità nella formazione della graduatoria finale dei progetti figurano il risparmio energetico, la sostenibilità dei processi produttivi, le produzioni bio e certificate, quelle Dop e Igp e l’appartenenza a fome aggregative di filiera.  Per entrambi i bandi le domande vanno presentate secondo le modalità stabilite da Agrea.

















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