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“Un passo verso gli altri”, al via il progetto di educazione alla cittadinanza per gli studenti delle scuole superiori insieme ai ragazzi detenuti

Parte in questi giorni la presentazione alle scuole di secondo grado del progetto “Un passo verso gli altri”, ideato dall’Istituto Penale Minorile “Siciliani” e dalla Città metropolitana di Bologna,  in collaborazione con il CPIA Metropolitano e con il sostegno dell’Ufficio V Ambito territoriale di Bologna.
Il percorso di educazione alla cittadinanza intende offrire un’esperienza formativa attiva che si basa sul confronto tra studenti delle scuole superiori del territorio metropolitano e ragazzi detenuti all’interno dell’Istituto Penale Minorile.
L’obiettivo è “l’incontro faccia a faccia tra mondi di vita differenti” per consentire ai ragazzi coinvolti (di fuori, come di dentro) di lavorare su aspetti importanti del vivere nel mondo con gli altri (quali il riconoscimento dell’alterità, una maggiore consapevolezza di sé e il rafforzamento della propria identità), e del vivere in un contesto sociale più ampio, contribuendo a promuovere il senso di cittadinanza attiva che si esplica anche attraverso l’educazione alla legalità. Il tutto grazie ad un confronto continuo e diretto tra i ragazzi, pur considerando i vincoli imposti da un regime di restrizione delle libertà individuali, con la costante presenza di educatori, docenti e volontari.
La tematica proposta per l’anno scolastico 2017/2018 è “Libertà di…, libertà da…, libertà per…”.
“Gli studenti e i ragazzi detenuti – sottolinea la Consigliera delegata allo Sviluppo sociale della Città metropolitana Elisabetta Scalambra – potranno esplorare le tematiche scelte attraverso molteplici modalità e stimoli, dalla lettura al cineforum agli incontri con testimoni privilegiati, costruendo via via una raccolta multimediale. Si tratta di un progetto, i cui obiettivi sono previsti nelle Linee di Mandato dell’Ente, che permetterà ai ragazzi di lavorare su stereotipi e pregiudizi, sensibilizzare sulla realtà detentiva e far prendere coscienza che l’Istituto Penale non è una realtà al di fuori della società, ma ne è parte integrante.”
















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