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Occupazione: nasce in Emilia-Romagna la Rete attiva per il lavoro

lavoro_2Nasce in Emilia-Romagna la Rete attiva per il lavoro per rafforzare i servizi per chi cerca e occupazione e rispondere con efficacia, specializzazione e innovazione alle esigenze dei cittadini e del sistema economico-produttivo. La Giunta regionale ha definito i requisiti per l’accreditamento dei soggetti privati e le misure di politica attiva che la Rete attiva per il lavoro dovrà erogare a persone ed imprese. Come stabilito nel Patto per il lavoro, la Rete sarà costituita insieme dai servizi pubblici e dai privati accreditati, sarà operativa a partire dal 2017 e sarà coordinata dall’Agenzia Regionale per il Lavoro.
“Stiamo completando il disegno regionale tracciato con il Patto per il lavoro- spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi-. In Emilia-Romagna i soggetti accreditati non si sostituiscono ai 38 centri per l’impiego regionali, ma nella complementarietà tra pubblico e privato ne rafforzano la capacità di essere una rete capillare e garantire elevata qualità dei servizi a chi cerca e offre lavoro, per intercettare le potenzialità di crescita e dinamismo del mercato del lavoro e favorire una nuova occupazione”.
Informazioni, incontro domanda-offerta di lavoro, consulenza e promozione della mobilità professionale, accompagnamento al lavoro e alla formazione, consulenza e accompagnamento all’avvio di impresa e all’autoimpiego, consulenza orientativa, formalizzazione e certificazione delle competenze sono i servizi che la Rete dovrà garantire alle persone. Alle imprese sono dedicati anche la consulenza e il supporto alla soddisfazione del fabbisogno professionale. Un’offerta di prestazioni diversificate, orientate alla specializzazione, personalizzazione e semplificazione che la Rete attiva per il lavoro, costituita da soggetti pubblici e privati, dovrà erogare su tutto il territorio regionale per una nuova generazione di politiche attive per il lavoro all’altezza delle aspettative e dei fabbisogni di una regione che compete nel mondo per il valore aggiunto delle sue produzioni e che dal mondo attrae capitale umano e investimenti di qualità.

Le due tipologie di accreditamento.
Per rispondere alle differenti esigenze di cittadini aventi profili e condizione occupazionale diversi, sono previsti due ambiti di accreditamento: il primo per prestazioni standard per le persone e per datori di lavoro (area 1) e il secondo per prestazioni per l’inserimento lavorativo e l’inclusione delle persone fragili e vulnerabili (area 2).
Nel primo caso (area 1), le persone dopo aver concordato con gli operatori del centro per l’impiego le prestazioni a cui accedere attraverso la firma di un patto di servizio, potranno scegliere a quale soggetto accreditato rivolgersi per dar seguito al percorso concordato. Stessa autonomia è prevista per le imprese del territorio, rispetto alle quali obiettivo assegnato alla Rete attiva è intensificare le relazioni per supportarne di più, anche in termini quantitativi, di più e meglio nella ricerca di personale e nell’adempimento delle procedure amministrative connesse ai rapporti di lavoro.
Nel secondo caso (area 2), come già definito dalla legge regionale 14 del 2015 che disciplina l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, un‘equipe multiprofessionale costituita da operatori dei servizi per il lavoro, del sociale e della sanità definirà un programma personalizzato di interventi che integra l’insieme delle azioni utili all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale (quando sarà a regime, ad esempio, anche il reddito di solidarietà), e per quanto riguarda le misure di politica attiva del lavoro, lo indirizzerà al soggetto accreditato competente a livello territoriale, selezionato tramite avvisi pubblici.
In entrambe le tipologie di accreditamento resta di competenza del pubblico la responsabilità di definire il patto di servizio e il programma personalizzato d’interventi, e pertanto di concordare con ogni persona il percorso giusto per sostenerla nella ricerca del lavoro e l’investimento di risorse pubbliche coerente col fabbisogno. Resta di competenza del pubblico anche il collocamento mirato delle persone con disabilità.
I soggetti privati per accreditarsi devono essere in possesso dell’autorizzazione a livello nazionale o regionale all’attività di intermediazione di lavoro. Per assicurare l’operatività di strutture solide, affidabili, in grado di fornire un’offerta di prestazioni completa, diversificata, erogata stabilmente, diffusa in tutto il territorio regionale, i soggetti devono dimostrare inoltre di essere in possesso di requisiti generali e specifici relativi al numero delle sedi, alla condizione giuridica, economica e finanziaria e al personale messo a disposizione, tra cui sono esperti di mercato del lavoro, di orientamento e di start up di impresa.
L’obiettivo di consolidare la capacità di offrire servizi strategici per l’occupazione non si esaurisce con l’accreditamento. Per rafforzare i Centri per l’impiego, che svolgono un ruolo chiave in questo impianto pubblico-privato, è in avanzato confronto con il Governo un Piano di rafforzamento delle politiche attive del lavoro biennale (2017-2018) che prevede su base nazionale l’inserimento di 1.600 operatori nei centri per l’impiego pubblici. “L’istituzione dell’Agenzia per il lavoro, il Piano nazionale di rafforzamento amministrativo, l’accreditamento dei soggetti privati per la costruzione della Rete attiva per il lavoro, la legge regionale 14 del 2015- spiega l’assessore Patrizio Bianchi- rispondono ad un disegno strategico di politiche integrate e convergenti, anche con il Governo, che hanno come primo obiettivo quello di rafforzare la capacità di intercettare le nuove esigenze del mercato del lavoro per promuovere nuova occupazione, sviluppo e coesione sociale. Allo stesso obiettivo risponde l’investimento di 20 milioni di euro del Fondo sociale europeo, già programmati e messi a bando, per garantire misure di politica attiva del lavoro e formazione professionale, azioni che saranno disponibili alle persone nei primi mesi del 2017”.

Tempi delle procedure e presentazione del bando.
Le domande di accreditamento potranno pervenire all’Agenzia regionale per il Lavoro a partire dal 19 dicembre 2016, data in cui sarà resa disponile all’indirizzo https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it l’applicazione on line per l’invio dei dati e delle informazioni richieste. Al fine di procedere con l’approvazione di un primo elenco di soggetti accreditati è prevista una prima scadenza il 16 gennaio 2017. Dopo il 16 gennaio 2017 le domande potranno pervenire senza limiti di scadenza. All’istruttoria ed approvazione delle stesse, provvederà l’Agenzia Regionale per il Lavoro con cadenza di norma mensile.
Lunedì 12 dicembre 2016 alle ore 14,30 presso l’Aula Magna di Viale Aldo Moro 30 a Bologna è previsto un incontro tecnico per la presentazione del sistema di accreditamento dei Servizi per il Lavoro, trasmesso anche in diretta web sul portale http://videocenter.lepida.it .
Per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo arlavoro@regione.emilia-romagna.it. All’indirizzo http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te sarà inoltre reso disponibile e scaricabile il file contenente tutte le informazioni, i dati e le dichiarazioni che dovranno essere prodotte nell’ambito dell’applicazione informatica per l’accreditamento.

















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