Con l’apertura dei mercatini di Natale a Gombola, domenica 27 novembre, prende il via a Polinago il programma delle manifestazioni dedicate al Natale 2016 che culmina con il tradizionale Presepe vivente in programma il 18 dicembre nel centro del paese. Le manifestazioni sono promosse dal Comune e dalla Pro loco.
Come sottolinea Gian Domenico Tomei, sindaco di Polinago, «le festività natalizie diventano un momento per riscoprire le nostre tradizioni, i gesti, i mestieri e lo spirito più autentico delle nostre comunità. Tutto il paese è coinvolto nei preparativi e invitiamo anche i turisti a vivere insieme a noi questa atmosfera davvero unica».
Nel suggestivo borgo storico di Gombola, domenica 27, a partire dalle ore 10 e fino alle 18, oltre alla bancarelle che propongono oggetti legati alla tradizionale del Natale, sarà possibili gustare i prodotti tipi della gastronomia della montagna; sarà un mercatino all’insegna della sostenibilità con prodotti alimentari a chilometro zero e una attenzione particolare al riciclo dei rifiuti.
L’evento rappresenta il prologo alla festa in programma l’8 dicembre in occasione dell’accensione (dalle ore 18) delle luminarie e degli alberi di Natale che coinvolge anche le frazioni di Gombola, Talbignano, Brandola e S.Martino, mentre a Polinago si accendono anche le luminarie della torre campanaria; dalle ore 15 saranno aperti il mercatino di Natale e gli stand gastronomici; in funzione anche il trenino turistico dedicato ai bambini.
Poi il 18 dicembre dalle ore 16 nel vicolo della Torre, nel borgo storico è la giornata dell’iniziativa biennale “Acsè l’era al Nadel” con il Presepe vivente e la rappresentazione degli antichi mestieri e delle tradizioni dell’Appennino.
I figuranti riprodurranno momenti della vita quotidiana in montagna nei primi del ‘900: dalla concia del maiale alla lavorazione della polenta, poi la fucina del fabbro, la filatura della lana, la lavorazione del formaggio, fino alla ricostruzione di un mulino ad acqua, di un’antica cantina, di un ambulatorio medico con tutti gli strumenti del passato e di un’aula di scuola di una volta, tra canti e musiche dedicate al Natale.