Raggirata da un’inquilina a cui aveva locato un appartamento di proprietà. Una 60enne di Guastalla si è vista recapitare bollette telefoniche senza aver mai stipulato un contratto. Un vero e proprio rompicapo che ha indotto la donna a rivolgersi ai carabinieri dopo che era stata invitata dal gestore telefonico a fornire i dati corretti dell’Iban non potendosi procedere al pagamento delle fatture. I carabinieri della Stazione di Guastalla, a cui la 60enne ha formalizzato la denuncia, hanno indirizzato le attenzioni investigative su una 30enne che occupava in locazione un appartamento di proprietà della 60enne nel cui indirizzo il servizio veniva erogato. La responsabilità dell’inquilina infedele è giunta una volta che i carabinieri della stazione di Guastalla hanno acquisto le registrazioni telefoniche effettuate dal gestore per regolarizzare il contratto a distanza.
Dall’esame delle fonoregistrazioni i carabinieri della stazione di Guastalla hanno infatti accertato che la 30enne era riuscita ad attivarsi un contratto telefonico nella sua abitazione comunicando all’operatore, nel corso della telefonata registrata, alcuni dati della proprietaria di casa tra cui le generalità, il numero di telefono, gli estremi del documento di riconoscimento e l’indirizzo mail in suo possesso in virtu’ del rapporto d’affitto avuto con la proprietaria di casa. Ha fornito, volutamente, il codice IBAN sbagliato per la domiciliazione delle bollette lasciando il cerino in mano della proprietaria che ricevendo i solleciti dall’operatore telefonico ha scoperto che qualcuno aveva a suo nome intestato un contratto telefonico. Al termine degli accertamenti quindi i carabinieri della Stazione di Guastalla hanno denunciato la 30enne con le accuse di truffa e sostituzione di persona.