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Dal 1 gennaio 2017 cambieranno i criteri di accesso e permanenza negli alloggi pubblici del patrimonio Erp

casa-condominioCanoni di affitto e permanenza negli alloggi. Dal 1 gennaio 2017 cambieranno i criteri di accesso e permanenza negli alloggi pubblici del patrimonio Erp. La Conferenza metropolitana dei Sindaci, convocata dal sindaco metropolitano Virginio Merola, ha approvato ieri gli indirizzi di orientamento in attuazione della Delibera regionale 894 dello scorso giugno.

 

Cosa cambia per i canoni d’affitto.

Viene introdotto il cosiddetto canone oggettivo che terrà conto di una serie di indicatori: la superficie netta dell’alloggio, alcune delle sue caratteristiche qualitative (livello del piano, dotazione di ascensore, cortile, giardino, terrazzo e anno di costruzione), l’ampiezza demografica del Comune dove si trova l’alloggio (fino a 10.000 abitanti, oltre 10.000, capoluogo di Provincia) e la zona (rurale o urbana). Tutti questi indicatori determinano tre distinte fasce di canone: bassa, media, alta.

Il canone oggettivo verrà pagato interamente dai nuclei considerati nella fascia di permanenza, quelli nella fascia di accesso avranno uno sconto fino al 35% parametrato all’Isee, quelli nella fascia di protezione pagheranno un canone annuale non superiore al 15% del proprio reddito Isee.

L’introduzione del nuovo Isee, che contiene anche informazioni sul patrimonio mobiliare dei nuclei ovvero conti correnti bancari e depositi oltre a titoli azionari, ha fatto aumentare del 5,5% il reddito Isee medio dichiarato a livello metropolitano.

Il nuovo Isee ha fatto emergere 90,5 milioni di euro di patrimonio mobiliare rispetto all’anno precedente con un aumento del 145%. E’ questa la motivazione principale che porta ad un aumento del canone in media del 14% per gli inquilini Erp nel 2017.

Gli aumenti però saranno diversificati e in alcuni casi ci saranno delle diminuzioni. Tra i nuclei in protezione, ovvero quelli con i redditi più bassi, il 20% avrà una riduzione del canone e il 50% riceverà un aumento al massimo di 20 euro mensili.

Gli aumenti più significativi saranno per i nuclei con più alto Isee dovuto proprio all’emersione del patrimonio mobiliare.

 

Cosa cambia per la permanenza negli alloggi Erp.

La soglia Isee per rimanere in un alloggio di edilizia popolare viene fissata a 24.016 euro di reddito Isee e 49.000 euro di patrimonio mobiliare (attualmente soglia Isee è di 34.038 mentre non c’è tetto al patrimonio).

Questi nuovi limiti porteranno ad un inevitabile rotazione degli alloggi visto che sono circa 10 mila nel territorio metropolitano i nuclei in lista d’attesa e l’attuale saldo tra chi esce e chi entra è fermo allo 0,2%.

Il dato più tangibile delle nuove soglie è l’uscita dalle case Erp per circa 344 nuclei a Bologna e 151 nel resto del territorio metropolitano.

Inoltre saranno coinvolti altri 185 nuclei a Bologna e 73 nel resto del territorio metropolitano che potranno però usufruire di deroghe individuate dalla Città metropolitana in coerenza con la norma regionale. Le deroghe riguarderanno, al massimo per due anni, nuclei con presenza di disabili, anziani e minori in carico ai servizi sociali a condizione che non superino di oltre il 20% la soglia Isee e non posseggano un patrimonio mobiliare superiore a 58.800 euro. Un ulteriore deroga potrà essere estesa anche ai nuclei che superano del 10% il nuovo valore Isee di 24.016 e a quelli il cui patrimonio mobiliare, al netto della scala di equivalenza (parametro che fa riferimento al numeri dei componenti del nucleo familiare) supera per un massimo del 10% il limite di 49.000 euro.

Rimane invariata la soglia per accedere agli alloggi pubblici (17.154 euro di Isee e 35.000 euro di patrimonio mobiliare).

 

















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