“Quattro partite fra le stesse squadre in soli 18 giorni, un ritmo da finale Nba o quasi, nel calcio non s’erano mai viste. Il fatto poi che queste due squadre fossero il Barcellona e il Real Madrid al vertice del loro splendore, e che in panchina sedessero, molto poco, in realtà, Pep Guardiola e José Mourinho, fece della serie della primavera 2011 l’esperienza più emotiva, intensa e coinvolgente della mia carriera”.
Così il grande giornalista di Sky Paolo Condò svela i retroscena che l’hanno convinto a scrivere il libro “Duellanti” (Baldini & Castoldi), che sarà presentato proprio insieme all’autore, lunedì prossimo 24 ottobre alle ore 20.45 al Castello di Formigine. La serata, ad ingresso libero, è organizzata dall’associazione di promozione sociale e culturale Concretamente Sassuolo con il patrocinio dell’Amministrazione comunale; bookshop a cura della Libreria Agorà. Modera il giornalista di TRC Alessandro Iori.
“Duellanti” è un romanzo senza fiction, perché nulla è inventato in quanto Condò ha trascorso in Spagna quel periodo, ma tutto è narrato al ritmo vertiginoso di quelle ore, con la visione sgombra dai molti polveroni sollevati all’epoca. Pep e Mou provarono semplicemente ad annientarsi, e in fondo ci riuscirono visto che uno – esausto – fu “costretto” ad allontanarsi dal calcio per un anno, e l’altro – demotivato dall’assenza del rivale – incappò nella peggiore stagione della sua carriera. Ora che si ricomincia, bisogna allacciare le cinture: scoprire in “Duellanti” le origini della più grande rivalità dello sport moderno è il miglior modo per apprezzare i prossimi capitoli.
“Cinque anni dopo, con i due tecnici alle soglie di un nuovo bollente confronto a cavallo dei due Manchester – spiega Paolo Condò – mi è piaciuta l’idea di ricostruire quei 18 giorni dando loro una profondità storica: il duello fra Pep e Mou è in sé uno scontro epico, una sorta di Iliade raccontata sui campi di calcio, ma anche la rappresentazione e il riassunto di altri spettacolari dualismi, da quello politico fra Barcellona e Madrid a quello tecnico fra Messi e Ronaldo. Guardiola e Mourinho sono intelligenze top class ma di segno totalmente opposto: il modo in cui si batterono, e certamente si batteranno ancora, è puro cibo per le nostre menti, e soprattutto per le nostre passioni”.