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Prove di risalita per il settore costruzioni in Emilia-Romagna

edilizia_4Sulla via della ripresa, anche se il recupero è ancora disomogeneo, trainato soprattutto dalle piccole imprese. Questa l’indicazione dell’indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Nel secondo trimestre il volume d’affari a prezzi correnti è salito dell’1,2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un accelerazione della tendenza positiva rispetto al trimestre precedente. Aumenta decisamente la quota delle imprese che rileva un volume d’affari in crescita rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, che passa dal 23,4 al 33,3 per cento, un livello pre-crisi, non rilevato dalla seconda metà del 2008 alla fine del 2014. Si contrae leggermente la quota delle imprese che segnalano una diminuzione, che passa dal 23,3 al 20,7 per cento, un dato contenuto, rispetto al recente passato. L’accelerazione delle tendenza positiva del volume d’affari riguarda soprattutto le piccole imprese (+1,7 per cento), le medie imprese recuperano il segno più (+0,8 per cento), mentre rallenta decisamente la crescita per le grandi imprese (+0,6 per cento).

Lavoro e ammortizzatori sociali Secondo la rilevazione Istat, nel secondo trimestre, gli occupati nelle costruzioni erano circa 101 mila, il 6,7 per cento, poco oltre 7.200 in meno rispetto a un anno prima. Il calo è stato determinato in maniera paritetica dagli autonomi e dai dipendenti.

Nei primi sei mesi del 2016 nel complesso delle tre gestioni (ordinaria, straordinaria e deroghe) le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni dell’edilizia sono ammontate a quasi 4 milioni, con una flessione del 22,9 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, riflettendo la crescita del volume d’affari.

Il Registro delle imprese A fine giugno le imprese attive nelle costruzioni erano 67.588, quindi 1.236 in meno in un anno (-1,8 per cento), un calo superiore a quello nazionale (-1,4 per cento). La riduzione è più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione specializzati (-704 unità, -1,4 per cento), ma più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-3,0 per cento, -533 unità). La diminuzione è determinata soprattutto dalle ditte individuali (-2,4 per cento, 1.170 unità), ma la tendenza negativa è più forte per le società di persone (-3,7 per cento), che risentono dell’attrattiva della normativa delle società a responsabilità limitata, che indice infatti sull’aumento delle società di capitali (+2,3 per cento).

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