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L’altalena congiunturale per l’artigianato in Emilia-Romagna torna al segno più

Arriva qualche piccolo segnale positivo per il settore. E’ l’indicazione di sintesi che emerge dall’indagine sulla congiuntura dell’artigianato realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. L’andamento torna infatti moderatamente espansivo.

Il segno positivo della produzione industriale regionale per le imprese artigiane si concretizza in un leggero miglioramento dell’attività produttiva. Nel secondo trimestre il fatturato a prezzi correnti è leggermente aumentato (+0,6 per cento), la produzione è cresciuta dello 0,5 per cento, ma si era ridotta in misura più ampia nel trimestre precedente. La tendenza si conferma anche per gli ordini (+0,6 per cento). Sono poche le imprese con accesso ai mercati esteri, dove però il fatturato ha messo a segno un discreto aumento (+1,0 per cento), anche se la tendenza degli ordini non è andata oltre una crescita dello 0,6 per cento.

La cassa integrazione guadagni. I primi sei mesi del 2016 si sono chiusi con una forte crescita della Cig. Gli interventi in deroga sono quasi raddoppiati, da poco più di un milione a 2.179.470 ore autorizzate mentre nessuna autorizzazione ha riguardato gli interventi straordinari.

Il Registro delle imprese. Gli effetti della crisi continuano a manifestarsi in un’emorragia delle imprese artigiane manifatturiere attive, che a fine giugno erano 29.030, in calo del 2,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015, pari a 723 imprese in meno. La flessione è risultata leggermente superiore a quella delle imprese artigiane manifatturiere a livello nazionale (-2,0 per cento).

















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