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Patto per il lavoro. Formazione per creare occupazione, la Regione investe 12 milioni di euro

lavoro2Mettere in campo corsi di formazione mirati ad aiutare le persone ad inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro, prevenendo e contrastando così la disoccupazione di lunga durata. E’ l’obiettivo dell’invito a presentare progetti formativi per l’occupazione, approvato dalla Giunta. Il bando dà attuazione alle azioni previste dal Programma Operativo FSE 2014/2020, in coerenza con il Patto per il Lavoro e la priorità condivisa con tutti i firmatari di orientare l’azione di ogni segmento dell’infrastruttura educativa regionale ad una occupazione qualificata.
“Dopo la verifica ad un anno dalla firma del Patto per il lavoro- dice l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi- proseguiamo la nostra azione con forza, puntando sulle competenze per creare nuova e buona occupazione e far crescere tutto il sistema regionale in termini di sviluppo e coesione. Per orientare la nostra azioneed ogni investimento pubblico e privatoal lavoro e alla crescita, un impegno che abbiamo siglato tutti, servono competenze”.
Il bando, che ha una dotazione finanziaria di 12 milioni di euro, si rivolge agli enti di formazione accreditati per l’ambito della Formazione superiore, che potranno presentare azioni formativi progettate sulla base del al Sistema regionale delle qualifiche, ovvero che permettono ai partecipanti di conseguire, a seconda della durata del percorso, un certificato di competenze o di qualifica professionale.
Con questo bando la Regione renderà disponibili su tutto il territorio regionale, a partire dall’autunno e per parte del 2017 (almeno il primo semestre), percorsi per operatori e tecnici in grado di inserirsi in tutti i settori dell’economia regionale, del manifatturiero e dei servizi. L’investimento permetterà di approvare un’offerta formativa capillare di circa 180 percorsi a cui potranno accedere almeno 2800 persone. “L’innalzamento delle competenze- continua Patrizio Bianchi- deve agire in chiave preventiva rafforzando l’occupabilità, ovvero la capacità delle persone di inserirsi nel mercato del lavoro, e qualificando l’occupazione delle persone che hanno già lavorato, valorizzando anche attraverso il servizio di Formalizzazione e Certificazione, le competenze che hanno già acquisito in precedenti esperienze formative o lavorative”.
Il progetti formativi dovranno essere fondati su una stretta collaborazione con le imprese, formalizzata in un protocollo in grado di evidenziare i potenziali sbocchi occupazionali, sia in termini qualitativi che quantitativi, nell’ambito delle filiere o nei settori di riferimento. Priorità dunque alla capacità di dialogo con il sistema economico-produttivo per intercettarne il reale fabbisogno di competenze, sostenere i processi di innovazione, sviluppo competitivo e di riposizionamento delle imprese del territorio e rendere più efficace la formazione in termini di esiti occupazionali dei partecipanti. Priorità, nella valutazione dei progetti, anche alla coerenza delle candidature con le linee di sviluppo territoriale della programmazione regionale e alla capacità di orientare i percorsi al rispetto dei principi di pari opportunità di genere e non discriminazione.
I corsi dovranno rivolgersi alle persone non occupate, che hanno assolto l’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione e che necessitano di azioni formative per ridurre il divario tra le competenze richieste dalle imprese e le competenze possedute per l’inserimento lavorativo.

















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