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‘Scusate se non siamo morti in mare’: teatro, dibattiti e creatività per parlare di e con i Migranti

scusate-se...Ciechi per scelta. Tutti noi. Un giorno dovremo dare conto di quello che sta accadendo e di quello che sta diventando questo insensato sterminio. Come davanti uno schermo con pop corn e coca cola si osserva annoiati un film muto, concentrandosi più sul cibo che sulla trama, sperando che la pellicola finisca il prima possibile. Apatici davanti ai quasi 3000 migranti che sono morti nel mar Mediterraneo nei primi 5 mesi del 2016. Insensibili e non curanti verso i 60 milioni di persone in fuga dalle loro case e dalle loro terre a causa della guerra. Bisogna parlarne ad alta voce e bisogna farlo subito.

Dobbiamo riportare al centro l’individuo come singolo, con le sue caratteristiche, la sua storia, per non aver paura e per arrivare a una conoscenza maggiore di ciò che siamo e non siamo, di ciò che è “l’altro”. Ed è proprio in queste linee che si inseriva il bando MigrArti del MiBACT, per favorire il confronto, il dialogo interculturale e la valorizzazione delle culture di provenienza delle popolazioni immigrate in Italia. Il teatro, può dare un contributo fondamentale per favorire l’incontro tra patrimoni, esperienze e valori culturali diversi e gli spazi di offerta e pratica artistica possono rappresentare luoghi dell’espressione e del riconoscimento delle molteplici culture che caratterizzano la nostra contemporaneità. In quest’ottica il Centro Teatrale MaMiMò ha deciso di partecipare con il progetto “Scusate se non siamo morti in mare”, risultato vincitore insieme ad altri 20 progetti in tutta Italia su più di 400 presentati. Il progetto, realizzato insieme ad associazioni e realtà del territorio da sempre attive sui temi dell’accoglienza e dell’inclusione sociale ( Cooperativa Sociale L’Ovile, Ass.ne NovaRes, Ass.ne Jahspora Revolution, Ass.ne Regeneration, Ass.ne GA3 – Generazione Articolo 3), si svilupperà a Reggio Emilia dal 16 al 19 giugno, principalmente al Circolo Arci Stranieri e al Parco Santa Maria.

Le quattro giornate si articoleranno fra un laboratorio teatrale, conferenze, socialità ricreata attraverso cene dal mondo e l’omonimo spettacolo che da il titolo al progetto, “Scusate se non siamo morti in mare” di Emanuele Aldrovandi, nuova produzione MaMiMò che ha debuttato nel febbraio scorso al Teatro della Cooperativa di Milano.

La prima giornata, giovedì 16 giugno dalle ore 21 al Circolo Arci Stranieri di via Don Luigi Sturzo 1, vedrà l’inizio della manifestazione con una serata con ArteMigrante Reggio Emilia, un’associazione aperta, laica e antirazzista che attraverso l’arte valorizza le diversità e il pieno sviluppo delle relazioni umane. Una serata dove chi vorrà potrà cantare, suonare, ballare, raccontare una storia o semplicemente stare in compagnia. Per conoscersi, scambiarsi idee e storie prima della performance ci sarà un aperitivo indiano, dalle ore 20, a cura dell’Associazione Jahspora Revolution.

Venerdì 17, alle ore 21 sempre al Circolo Arci Stranieri di via Don Luigi Sturzo 1, ci sarà la conferenza “PER UN’EUROPA SENZA BARRIERE”, in cui interveranno la parlamentare europea Cécile Kyenge, l’Assessore a Città Internazionale del Comune di Reggio Emilia Serena Foracchia, Giovanna Bondavalli – responsabile del “Progetto Rosemary” del Comune di Reggio Emilia, Elisa Nicoli – Referente Caritas Reggio Emilia  “Progetto accoglienza famiglie Siriane”. L’incontro sarà moderato da Daniele Marchi –  Direttore Generale della Cooperativa Sociale L’Ovile.

Sabato 18 giugno, alle 18 al Parco Santa Maria, ci sarà la restituzione pubblica del laboratorio teatrale “NoBorders – Narrazione di sé”, svolto nei tre giorni precedenti, e che vedrà la partecipazione di giovani richiedenti asilo, ragazzi e ragazzi italiani e di seconda generazione. A seguire, alle ore 19, sul palco saliranno Nicola Bonazzi del Teatro dell’Argine di Bologna, la giornalista del Corriere della Sera Livia Grossi, l’avvocato esperto di diritto internazionale e cofondatore di youreporter.it e radiodirittozero.it Luca Bauccio, e l’artista Guethy Sini Lundayi, per l’incontro “CONTAMINAZIONI CULTURALI”. A moderare l’incontro ci sarà Angela Ruozzi, responsabile dell’area Formazione del Centro Teatrale MaMiMò. A conclusione della serata, alle ore 21, ci sarà un cena internazionale alla Biosteria Ghirba,  Via Roma, 76 (accanto al Parco Santa Maria), una “cena tra diverse culture” per concludere insieme la giornata di riflessioni e approfondire le testimonianze e le storie del laboratorio e dell’incontro.

La giornata conclusiva della quattro giorni sarà una grande festa e sarà aperta, alle ore 19 al Circolo Arci Stranieri, da una cena malgascia e si concluderà, sempre al Circolo Arci Stranieri, con lo spettacolo “Scusate se non siamo morti in mare”, di Emanuele Aldrovandi, con Luz Beatriz Lattanzi, Marcello Mocchi, Matthieu Pastore e Daniele Pitari, con la regia di Pablo Solari. Lo spettacolo inizierà alle ore 21:30, e sarà ad ingresso gratuito. Un viaggio che è miraggio e incubo.Un varco di fronte al quale si perde e si guadagna speranza. In un futuro non troppo lontano, l’aggravarsi della crisi economica ha trasformato l’Europa in un continente di emigranti. I cittadini europei cercano di raggiungere clandestinamente i nuovi paesi “ricchi”, nella speranza di un futuro migliore. Il mezzo più diffuso per l’espatrio è il container, su cui i clandestini, ignari della meta, salgono. I quattro personaggi di questa storia sono due europei, il Robusto e l’Alto, una ragazza nordafricana costretta a emigrare di nuovo, la Bella, e il proprietario del container, il Morbido. Il viaggio sarà duro: la fame, la sete, il mare, la paura, la morte.

Tutti gli eventi sono gratuiti, tranne le cene per cui è richiesto un piccolo contributo e la prenotazione: €10 per la cena di sabato 18 giugno alla Biosteria Ghirba, info e prenotazioni 320 2883618; € 15 per la cena al Circolo Arci Stranieri di domenica 19 giugno, info e prenotazioni 3496863541.

















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