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Sisma, entro l’anno la Regione avvierà il censimento dei capannoni industriali. La Giunta destina 2,8 mln di euro per interventi straordinari di adeguamento di poli educativi

convegnosismaEntro l’anno la Regione metterà in campo il censimento dei capannoni industriali, elementi di grande criticità in quello che è stato definito il “primo terremoto industriale della storia”. Un annuncio fatto dall’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa e Protezione civile, Paola Gazzolo, durante il convegno “Sisma 2012, un laboratorio per la prevenzione sismica”, oggi nella Terza Torre della sede della Regione a Bologna. Inoltre, sul fronte degli edifici scolastici, la Giunta regionale ha appena programmato i tre interventi che saranno finanziati con l’ultimo stanziamento nazionale assegnato per l’annualità 2014/2015: si tratta di 2,8 milioni di euro, che verranno destinati all’adeguamento sismico dei poli educativi dei comuni di Castel Bolognese, Collecchio e Fidenza.

Il censimento consentirà, entro il 2017, di avere una fotografia completa e aggiornata degli immobili industriali presenti in Emilia-Romagna e costruiti prima del 1984, ossia prima della riclassificazione sismica. La partenza della rilevazione è resa possibile dal via libera, da parte del Dipartimento della Protezione Civile, all’impiego dei fondi delle due annualità mancanti – per un totale di 2 milioni – del Piano settennale per interventi di riduzione del rischio sismico, destinate agli edifici privati, anche al miglioramento di edifici produttivi. Per le prime cinque annualità del Piano (istituito dopo il terremoto in Abruzzo), all’Emilia-Romagna sono stati assegnati oltre 45 milioni di euro. Impegnato sinora il 100% dei fondi disponibili.

La necessità di fare prevenzione sismica, a livello regionale e nazionale, è stato il filo conduttore del convegno, realizzato in occasione del quarto anniversario del terremoto. E a proposito di prevenzione, sono stati ricordati i 12,5 milioni di euro messi a disposizione dal 2008 al 2015 dal Dipartimento nazionale (e, dallo scorso anno, dal ministero dell’Istruzione) dell’Emilia-Romagna per interventi straordinari rivolti all’adeguamento sismico delle scuole. A questo filone di finanziamenti appartengono i 2,8 milioni di euro destinati dalla Giunta ai poli educativi dei comuni di Castel Bolognese, Collecchio e Fidenza.

Numerosi gli interventi nel corso del convegno, tra cui quello del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore alle Attività produttive e Ricostruzione post-sisma, Palma Costi, del capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, del presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Carlo Doglioni, e del presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano. A seguire, la presentazione del volume “Sisma Emilia 2012 – dall’evento alla gestione tecnica dell’emergenza” e una sessione dedicata alle conoscenze e alle esperienze tecniche maturate, che hanno fatto della gestione del post-sisma, dalla fase di emergenza a quella della ricostruzione, un modello, anche normativo e regolamentare, che dall’Emilia-Romagna viene proposto a livello nazionale.

volumesisma“Sisma Emilia 2012 – dall’evento alla gestione tecnica dell’emergenza”, una sintesi.
Un’iniziativa, frutto della collaborazione della Regione con il Dipartimento di Protezione Civile e il Consiglio nazionale degli ingegneri, per non dimenticare. Una testimonianza del grande lavoro compiuto nella gestione dell’emergenza e, al tempo stesso, una documentazione puntuale degli effetti prodotti dal sisma nei territori, negli insediamenti, nelle infrastrutture e nel patrimonio storico e culturale. E’ il volume “Sisma Emilia 2012 – dall’evento alla gestione tecnica dell’emergenza”, presentato nel corso del convegno.
Nella prima parte del volume, viene inquadrato la sequenza sismica – 7 scosse di magnitudo > 5,0,  con un massimo di 5,9 (20 maggio 2012) – sotto l’aspetto geologico e della pericolosità per l’area interessata: un territorio vasto (province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna, 58 Comuni, una popolazione di 800.000 abitanti). Segue la gestione dell’emergenza, dell’assistenza e dei soccorsi alla popolazione, con la partecipazione attiva del Dipartimento di Protezione Civile per il rilievo nazionale del drammatico evento. La seconda parte è dedicata alle attività tecniche in emergenza, ossia alla valutazione dell’agibilità degli edifici danneggiati con l’impiego della scheda Aedes. In 3 mesi sono stati mobilitati circa 3000 tecnici provenienti da tutt’Italia, e compilate circa 45.000 schede Aedes. Nella terza parte del volume vengono sviluppati gli effetti indotti dal sisma nel suolo, in particolare i fenomeni di “liquefazione” diffusi in alcune aree con presenza di alvei e argini sepolti, e le indagini per la “microzonazione” sismica. Ampio spazio, infine, è dedicato agli effetti sulle diverse tipologie di edifici, a partire dai danni gravi – con crolli parziali e totali – riportati da un numero rilevante di capannoni prefabbricati ha rappresentato un fatto rilevante e nuovo rispetto ai precedenti terremoti di rilievo nazionale.

















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