Fabrizio Tarducci da Senigallia, in arte Fabri Fibra debutta discograficamente nel 2002 con il cd “Turbe Giovanili”; passando attraverso album come “Tradimento”, “Controcultura”, “Chi vuol essere Fabri Fibra” fino all’ultimo “Squallor” ha portato a casa qualcosa come oltre un milione di copie certificate oltre a prestigiosi premi come Wind Music Awards, TRL Awards.
Fratello maggiore del cantautore Nesli (con il quale non corrono rapporti proprio idilliaci), si prende la sua fetta di mercato nel mondo del rap italiano di denuncia; i suoi testi sono caratterizzati da un linguaggio esplicito e da concetti altamente discussi contro la Chiesa e il mondo della religione, tacciato in alcuni casi di omofobia e di ribellione verso le forze dell’ordine (ricordiamo la sua versione del brano della Bertè che divenne per l’occasione “E la pula bussò”).
Al debutto con il nuovo tour ieri sera al Vox di Nonantola, diventato da un po’ di tempo come base di partenza delle nuove avventure musicali di diversi artisti “Io odio Fabri Fibra Tour 2016” alla vigilia della ripubblicazione in major dello storico album “Tradimento”.
Per ora solo otto le date previste: dopo Nonantola, il 28 a Milano con Marracash, poi a Luglio il 9 a Genova (sempre con Marracash), il 12 a Torino, il 13 a Varallo Sesia, il 17 al Lucca Summer Festival per una serata speciale dedicata esclusivamente al rap insieme a Gue Pequeno, Marracash e Clementino, poi il 24 a Gallipoli per poi chiudere il 3 settembre a Treviso.
