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Modena: aveva abbandonato amianto nei pressi di un’isola ecologica. Lui denunciato, autocarro demolito

amiantoSmaltire in modo illegale rifiuti pericolosi per la salute pubblica o abbandonarli, anche in prossimità di isole ecologiche, può costare caro, molto di più che percorrere le vie corrette indicate dalla legge per il conferimento e lo smaltimento.

Lo sa bene anche un cittadino marocchino residente a Modena, L.A., le sue iniziali, che, approfittando del buio di un tardo pomeriggio invernale, aveva scaricato dal suo autocarro lastre di amianto cemento abbandonandole nei pressi dell’isola ecologica di via Nobili. È stato però sorpreso da una pattuglia della Polizia municipale di Modena impegnata nel servizio di controllo del territorio con particolare attenzione a verificare i pressi delle stazioni ecologiche dove occasionalmente vengono segnalati accessi non autorizzati o rifiuti abbandonati.

In quel caso, verificato che si trattava di un rifiuto speciale pericoloso tipo eternit che doveva pertanto essere rimosso, trasportato e smaltito previa autorizzazione, gli agenti hanno sanzionato e denunciato l’uomo. Per il reato previsto dal cosiddetto Testo Unico sull’Ambiente, gli è stata elevata una sanzione amministrativa di 3.100 euro; inoltre, sono stati sequestrati il mezzo utilizzato per il trasporto, un autocarro Fiat Ducato, e le lastre del peso complessivo di 150 chilogrammi, che le successive analisi compiute da Arpa hanno accertato essere di amianto.

I fatti risalgono al dicembre del 2013, nel frattempo la giustizia ha fatto il suo corso. Dopo lo smaltimento delle lastre a cui una ditta specializzata incaricata dalla Procura ha provveduto alcuni giorni fa (il 25 marzo), nelle prossime ore si procederà anche alla demolizione dell’autocarro con cui sono state trasportate senza autorizzazione, così come prevede la legge. Infine, l’uomo sul quale la Procura si rivarrà delle spese per lo smaltimento dell’amianto (900 euro), oltre che di quelle per la custodia e la demolizione del mezzo, rischia una pena pecuniaria che va da 2.600 a 26 mila euro, il medesimo reato prevede inoltre la pena detentiva da sei mesi a due anni con la possibilità che venga convertita anch’essa in pena pecuniaria.

Molto meno gli sarebbe quindi costato ricorrere alle vie legali. L’amianto infatti, in quanto rifiuto pericoloso, deve essere rimosso e smaltito seguendo regole specifiche (le indicazioni si possono trovare anche sul sito www.comune.modena.it/settore-ambiente al link Rifiuti e servizi ambientali) e non si può conferire alle isole ecologiche.

I privati cittadini che vogliano rimuovere in autonomia modeste quantità di amianto, senza rivolgersi ad aziende specializzate, possono chiamare Hera che interverrà con ritiro a domicilio gratuito. Il servizio si può richiedere per modesti quantitativi di pannelli, lastre piane e ondulate, piccole cisterne per acqua, canne fumarie o tubazioni (massimo 3 metri lineari), cucce, linoleum per pavimenti (al massimo 15 metri quadri).

Per quantitativi maggiori bisogna ricorrere a società specializzate e autorizzate. In ogni caso, prima di intervenire su materiali contenenti amianto è meglio chiedere informazioni a enti che operano nel campo della tutela della salute pubblica o della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro; in particolare all’Ausl e al Servizio igiene pubblica. In caso di rifiuti abbandonati contenenti amianto (come lastre di eternit, pannelli o rivestimenti) bisogna invece rivolgersi al Comune o all’Arpa.

(immagine di repertorio)

















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